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Oggi ci aspettano poco più di 160 miglia, da Page al Bryce Canyon, però consapevoli delle possibile soste non previste, decidiamo di partire presto, e come prima tappa, ci regaliamo l’ennesima visita all’Horseshoe Bend, vi sembrerà eccessivo, ma questo posto per me è magico, questa insenatura ha impiegato milioni di anni a mettersi in posa per farsi fotografare dai turisti di tutto il mondo, quindi non si può che rimanere affascinati difronte alla sua bellezza!
Ci fermiamo qui una mezz’oretta, per ammirarlo con una luce mattutina davvero affascinante, ieri sera ce lo siamo goduti al buio, stamattina ce lo godiamo poco dopo l’alba, e devo dire che se volete scattare delle belle foto, il momento è davvero ottimo.

Successivamente riprendiamo l’auto ed attraversiamo la Glen Canyon Dam, spettacolare e mastodontica diga che ha creato alle sue spalle lo splendido Lake Powell. Avevamo già visitato questa zona, durante il nostro viaggio lungo la Route 66, quindi senza fermarci proseguiamo nella Hwy 89 in direzione Kanab (si, per la terza volta passeremo da qui) per poi imboccare la splendida 12 Scenic Byway che ci porterà fino al Bryce Canyon.
La Hwy 89 tra Page e Kanab è un tripudio di opere d’arte; infatti la cosa curiosa di questa strada, è che oltre ai normali interventi di riparazione dell’asfalto, operate con una specie di silicone nero che riempie le crepe prodotte dalle alte temperature di queste zone, chi ha eseguito la manutenzione, ha pensato bene di realizzare sul nastro di asfalto un numero esagerato di disegni e scritte che accompagnano i viaggiatori lungo le miglia della Hwy 89, è una cosa davvero curiosa e molto particolare, almeno io l’ho vista solo qui. Io e mia moglie passiamo tutto il tempo a scovare disegni e scritte, distraendoci forse un po troppo, ma sicuramente il gioco ci permette di passare velocemente, anche troppo, il tempo che ci separa dalla nostra meta finale.

Poco dopo Kanab, in direzione nord, ci troviamo difronte ad un paradiso di vecchie auto, e non possiamo fare a meno di fermarci per scattare delle foto ed ammirare questo luogo fermo nel tempo (se vi interessa visitalo, vi indico qui le coordinate GPS: Latitudine: 37° 19′ 22,5″ N Longitudine: 112° 35′ 49,53″ W).

Dopo aver scattato un po foto, riprendiamo la nostra auto, anche se avrei preso più che volentieri qualche vecchia gloria qui presente, percorriamo senza intoppi la 89Hwy fino ad arrivare al Mugwumps Antique Shop di Hatch. si tratta di un negozio di memorabilia davvero particolare ed affascinante, tra l’altro la proprietaria, molto gentile e disponibile, dispensa consigli a tutti su cosa vedere e visitare in zona.
A parte questo il negozio merita comunque una visita, i prezzi sono ottimi e gli oggetti molto particolari ed originali.

Poche miglia dopo, imbocchiamo, con non poca emozione la I-12, strada famosa per essere una delle più belle di tutto lo stato, ed infatti non delude fin dalle prime miglia. Prima di arrivare al Bryce Canyon, ci godiamo l’antipasto del Red Canyon dentro il quale la 12 Scenic Byway passa sinuosa, scansando alcuni canyon e passando in mezzo ad altri, grazie a degli spettacolari tunnel, per poi accompagnarci fino al cartello che ci indica l’ingresso del Bryce Canyon, che senza mezzi termini definirei uno dei parchi più belli di tutti gli Stati Uniti d’America.

Diciamolo subito, adoro il Bryce Canyon NP, ci eravamo già stati 17 anni fa ed attendevo trepidante di rimetterci piede, e come previsto, non mi ha certo deluso. Si tratta infatti di un Canyon piccolo, ma ricco di fascino e dettagli che nessun altro luogo può offrire, tra l’altro ci sono vari percorsi che portano al suo interno, permettendo di godersi il suo splendido spettacolo in prima fila.

I meravigliosi Hoodoos sono l’attrazione principale del parco, pinnacoli di roccia che mutano colore con il passare del giorno, beige e rosa al mattino, arancio durante la giornata, infuocati al tramonto e di nuovo rosa cipria quando il sole si spegne all’orizzonte, sono quindi i colori che restano impressi negli occhi, i forti contrasti tra il rosa, il blu del cielo, e ancora il verde degli abeti che si trovano sul fondo del canyon e che si stagliano verso il cielo in cerca di luce, tutte queste caratteristiche rendono unico il Bryce Canyon, anche se non si tratta di un canyon vero e proprio; sembra infatti un anfiteatro naturale con al suo interno tante stalagmiti di sabbia, come quelle che facevamo al mare da bambini, secondo i nativi americani, si tratta invece di un esercito di guerrieri pietrificati.

Lasciamo l’auto nel parcheggio nei pressi del Sunset Point, dal quale iniziano la maggior parte dei Trail. Noi partiamo con una breve passeggiata dal Sunset Point al Sunrise Point (Rim Trail), così da gustarci a pieno tutta l’insenatura, per poi dirigerci all’Inspiration Point, qui scattiamo qualche foto, rimanendo in ammirazione per poi riprendere il percorso e tornare al Sunset Point, dal quale iniziamo una splendida passeggiata lungo il Navajo Loop Trail, il più famoso di tutto il parco. A tal proposito, trattandosi di un loop, permette di ritornare direttamente al punto di partenza, ma noi essendo camminatori provetti, non lesiniamo energie, quindi invece di rientrare, dopo aver ammirato Wall Street, proseguiamo dirigendoci verso Queens Garden per poi risalire al Sunrise Point.

Consiglio anche a voi di fare così, se avete tempo, perché ammirerete il cuore del parco e la risalita sarà più semplice se fatta verso il Sunrise Point, perché vi accorgerete subito, scendendo dal Sunset Point, che risalire da qui è decisamente impegnativo. Diciamo che i primi passi che farete vi permetteranno di ammirare subito una delle zone più belle di tutto il Bryce Canyon, anche se tutta l’area successiva, essendo pianeggiante, offre una passeggiata molto semplice e rilassante che apprezzerete tantissimo.

In totale abbiamo camminato per circa 2 ore e mezzo, godendoci il cuore del parco, ma avendo più tempo il consiglio è quello di fare il percorso completo (Navajo/Peekaboo/Queen), perché il Peekaboo è una delle zone più impervie e quindi più spettacolari del Bryce Canyon. Per chi vuole uscire dai soliti circuiti e godersi in solitudine il meraviglioso anfiteatro, deve mettere in conto un loop piuttosto impegnativo di 5.5 miglia, spettacolare, nel cuore del Bryce, ricco di vegetazione, il trail si snoda tra salite e discese e permette di vedere zone meno conosciute e meno frequentate.

Tornati in cima al Sunrise Point, ci sediamo per ammirare il tramonto che tanto avevamo desiderato in questi mesi di preparazione del viaggio e che ci regala una vista emozionate che ricorderemo a lungo!

Ormai è buoi e siamo costretti a riprendere la macchina per andare al nostro motel, Gran Staircase Inn a Cannonville, tra l’altro nei pressi del Kodachrome SP che visiteremo l’indomani.
Purtroppo tutta l’area ha ben poco da offrire, a parte il nostro motel, non c’è altro, neanche un ristorante, quindi o torniamo indietro, oppure ci arrangiamo con una cena al microonde nella nostra camera, e così facciamo, anche perché il piccolo market dell’hotel non ha praticamente nulla per noi vegani, meno male che come al solito ci eravamo organizzati in tempo con una spesa consistente da Walmart!
Purtroppo l’alto costo del lodge interni al parco e la scarsa disponibilità di camere, ci ha impedito di pernottare dentro al Bryce canyon e quindi ci dobbiamo accontentare.
Dimenticavo il video di oggi, godetevi il viaggio e sopratutto il tramonto sul Bryce Canyon:

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