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Ultima giornata On The Road; in questi 16 giorni abbiamo macinato miglia su miglia, riempito i nostri occhi di immagini meravigliose, ed i nostri cuori di ricordi indelebili, ma purtroppo il viaggio sta per giungere a termine, anche se ci aspettano 5 notti nella grande mela, il nostro On The Road si conclude oggi.

Partiamo presto da Willcox con un po’ di tristezza, ma la prima tappa che faremo ci aspetta, e non possiamo che accendere il motore della nostra Toyota ed imboccare la U.S. Highway 191 in direzione ovest. Nei pressi di Benson facciamo la prima deviazione della giornata per dirigerci verso Tombstone.
Mentre ci avviciniamo alla cittadina, i nostri occhi sembrano filtrare automaticamente le immagini per arrivare a generare solo immagini bianco e nero. Giungiamo così al parcheggio nei pressi del centro storico di Tombstone, il vecchio west dei film in bianco e nero ci aspetta, qui, fermo nel tempo, pronto ad accogliere turisti ed appassionati del vecchio west americano da ogni parte del mondo.

La main street è qualcosa di favoloso, in un attimo veniamo trasportati dentro ad un’era cinematografica dove i cowboys sparano all’impazzata dentro a locali vecchi e polverosi, e dove, anche oggi, è all’ordine del giorno la sparatoria in strada, visto che molti attori popolano Tombstone proprio per far divertire i turisti, nella main street iniziano risse che proseguono poi dentro al teatro. Nel centro città ci sono molti negozio che vendono ogni genere di souvenir, bar e ristoranti a tema e sopratutto per me, uno store Harley Davidson, dove acquisto l’immancabile maglietta da aggiungere alla mia collezione!

Questa cittadina, ha dato spunto alla creazione di innumerevoli film western, soprattutto per un fatto accaduto nel lontano 1881, dove i fratelli Wyatt Earp con Doc Holliday duellarono contro Billy Claiborne, Frank McLaury, Tom McLaury, Billy e Ike Clanton, la storia raccontata ancora oggi, con delle targhette nei punti precisi della sparatoria, che in trenta secondi furono sparati una trentina di colpi di pistola; i due McLaury vennero uccisi, così come Billy Clanton, mentre Billy Claiborne e Ike Clanton riuscirono a fuggire, Morgan Earp, Virgil Earp e Doc Holliday rimasero feriti, ma riuscirono a sopravvivere.

Passeggiamo qui per un oretta buona tra negozi e strade polverose, ci gustiamo on ottimo caffè ed entriamo anche nel mitico O.K. Corral, che ripercorre in un teatro all’aperto la storia che vi ho raccontato poco fa e che ha reso famoso questo luogo.
Devo ammettere, che come in altre location americane, qui è tutto tenuto in modo maniacale, sembra un parco giochi, e camminare in questo posto ci fa davvero tornare indietro nel tempo, tanto che siamo dispiaciuti di dover risalire sulla nostra moderna quattro ruote, invece che salire su un cavallo per proseguire il nostro On The Road.

Ci dirigiamo così verso Tucson, non tanto per visitare la città, ma per entrare nel Saguaro NP ed ammirare così i suoi gigantesco cactus. Il parco in realtà è diviso in due aree ben distinte, dove Tucson fa proprio da spartiacque; zona est e zona ovest, noi non potendole visitarle tutte e due, decidiamo di dirigerci verso la parte west che dalle guide sembra essere più carina.


Poco prima dell’ingresso del parco, si trova Old Tucson, una sorta di parco giochi, anche se in realtà si tratta di un’area adibita a set cinematografico, che è visitabile pagando un ingresso, non tutti i giorni, ed infatti noi l’abbiamo infatti trovata chiusa, ma lo sapevamo, se ci tenete a visitarla, documentatevi prima sul sito web, personalmente non credo ne valga la pensa, meglio il Saguaro NP.
Attraverso la H Kinney Rd ci dirigiamo verso il Visitor Center, fermandoci poco prima per consumare il nostro ultimo pasto On The Road, in un’area picnic immersa all’interno della foresta dei Saguaro, un posto davvero affascinante, nei pressi del King Canyon. Da qui partono anche dei trail che portano all’interno del parco, noi ne facciamo una piccola parte in direzione Mam-A-Gah, il sole però è davvero forte e non possiamo andare oltre, anche per ragioni di tempo, ma due passi vi consiglio di farli per ammirare da vicino questi giganti.

Dopo pranzo ripartiamo ed in pochi minuti siamo al Visitor Center, dal quale si gode una splendida vista su una immensa distesa di Saguaro giganti, davvero spettacolare!
Poco più avanti si trova il Desert Discovery Nature Trail, un percorso semplice da fare; nonostante il caldo allucinante scattiamo un po di foto, e grazie a dei Saguaro ormai morti distesi per terra, riusciamo anche a capire come sia il loro interno, fatto di tubi e condotti che portano nutrimento ed acqua a tutto il corpo della pianta.

Il parco lo si può percorrere tramite un paio di strade che riportano poi alla intestatale 10 che prosegue verso Phoenix, possiamo procedere nella N Kinney Rd, bella ed asfaltata, oppure imboccare la Hohokam Road e successivamente la Golden Gate Rd che permettono di attraversare il cuore del parco, quest’ultima è sterrata ma percorribile senza problemi con il nostro 4WD, viceversa con auto basse potrebbe essere un problema perché la strada in alcuni punti è letteralmente attraversata da dei fiumi di acqua, che, anche se secchi in questa stagione, generano buche molto grandi. A proposito di fiumi di acqua, questi sono proprio una caratteristica del luogo; qui quando piove si allaga tutto, ed è proprio questo fenomeno che ha permesso ai Saguaro di vivere in questa zona desertica e decisamente poco accogliente, in quanto riescono ad accumulare l’acqua in questi frangenti in cui il terreno si allaga, per usarla nei momenti di siccità. La golden Gate Rd, porta ad un paio di viewpoint, che permettono di godere di un panorama fantastico sulla vallata, dal quale si intuisce davvero la vastità di questo parco popolato da giganteschi cactus.

Avevamo messo in programma varie opzioni prima di arrivare a Phoenix, in base all’orario in cui saremo arrivati nei pressi di Globe, da qui parte una strada che va verso il Lago Roosevelt, da dove inizia l’Apache Trail, un tratto di strada sterrata ed impervia molto affascinante, ma purtroppo siamo pesantemente in ritardo e considerando che saremo arrivati al lago di notte, ci sembrava inutile fare questa strada e non godere poi dei panorami del Roosevelt Lake e relativa diga, decidiamo quindi di lasciare questo percorso per un prossimo viaggio. Arriviamo così nei pressi di Phoenix rimanendo nella veloce intestatale, ma una deviazione la facciamo comunque, perché un’altra cittadina in perfetto stile western ci aspetta.


Giungiamo nella Ghost Town di Goldfield poco prima del tramonto, il che ci permette di godere di uno spettacolo unico sul finire di questa ultima giornata On The Road, la cittadina è considerata ghost town, ma in realtà è piena di negozi e saloon in perfetto stile western, ad ogni modo è bella da visitare, molto particolare ed unica, anche qui, in un attimo, veniamo trasportati all’era dei cercatori d’oro, tanto che sembra di sentire sparatorie e schiamazzi provenire dal saloon lungo la main street.


Quando il buio si fa avanti, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso il nostro albergo, stremati dalla giornata pesante, ma pieni di gioia per lo splendido viaggio fatto.

Il nostro albergo, il Best Western Airport Inn, è a due passi dall’aeroporto e comodissimo da raggiungere, ve lo consiglio davvero se dovete prendere un volo il giorno successivo, è di una comodità unica, decidiamo di cenare velocemente in albergo con le ultime cose rimaste, ma se avete tempo e non siete stanchi morti, potreste cenare al locale Alice Cooper’s Town, spesso troverete il noto rocker, che si esibisce per i clienti del locale, non so se ci sia cibo vegan, onestamente non mi sono documentato.

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4 Comments

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