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La metro, stamattina, ci accompagna fino all’incrocio tra la 5th Ave e la 23rd St, non la classica visita della strada più famosa per lo shopping, ma la zona lower, che inizia con uno dei simboli più particolari della città, ovvero il Flatiron Building, che ha avuto l’onore di essere, seppur per poco tempo, il grattacielo più alto di New York City, ma che oggi sembra un piccola costruzione incastonata tra due Avenue tra le più importanti della città, il palazzo resta comunque una splendida opera, fotografato da molti turisti, che merita una visita, anche grazie allo splendido parco adiacente.

Nonostante la nostra tappa successiva si trovi praticamente nella parte più bassa di Lower Manhattan, decidiamo di percorrere a piedi la 5th Ave, perché New York va vissuta così, con scarpe comode e la testa sempre verso l’alto, facendo solo attenzione a non urtare qualche altro pedone, o peggio ancora a non finire sotto una delle tante automobili che sfrecciano negli innumerevoli incroci che si devono attraversare.
La nostra camminata prosegue veloce attraversando La Guardia PI e la W Broadway, per arrivare fino al cuore di TriBeCa, dove facciamo tappa ad una caserma dei pompieri molto particolare…

Breve sosta ad uno Starbucks, poco prima di trovarci davanti ad un classico parcheggio Newyorkese, dove ogni spazio è sfruttato fin nei minimi particolari, il costo non è economico, ma qui siamo a New York, dove gli eccessi sono tollerati, comunque non vedo utilitarie parcheggiate qui.

In più occasioni eravamo passati, girovagando per Lower Manhattan, nei pressi del One World Trade Center, incuriositi ed affascinati, ma non avevamo mai avuto l’onore di entrare e salire fino alla terrazza panoramica, semplicemente perché non era ancora aperta al pubblico, ma oggi lo è, quindi, perché non entrare e rivivere uno dei panorami che più mi avevano emozionato negli anni, ovvero quello visibile dalle Torri Gemelle del World Trade Center; acquisto i biglietti online, per evitare la coda, ed entriamo dall’ingresso principale, saltando la fila di turisti ed andando a prendere i biglietti elettronici esibendo semplicemente l’acquisto fatto dal mio fido iPhone.

Controlli di rito, dove devo lasciare i piccolo cavalletto della macchina fotografica che porto sempre con me (il Gorillapod), e subito dopo veniamo indirizzati in uno degli ascensori che in pochi secondi salgono vertiginosamente verso la vetta, stupendoci, tra l’altro,  con un video che racconta la storia dell’area del World Trade Center negli anni, un’esperienza visiva molto emozionante, visibile in parte nel video a fondo pagina, che continua anche, una volta usciti dall’ascensore, nella parete di fronte alla porta del “lift” appena aperta, parete che dopo pochi secondi si apre mostrando la vetrata che da Manhattan, spettacolo puro, sottolineato da tutti i presenti, non c’è niente da fare, gli americani sanno bene come emozionare i visitatori.
Io e mia moglie, iniziamo a girare come delle trottole impazzite scattando foto in modo forsennato, anche se i riflessi dei vetri non rendono giustizia al panorama, si gode comunque una vista stupenda che ricorda molto quella visibile dalle Torri Gemelle.
Continuo a preferire quella del Top of The Rock, in assoluto la migliore, anche confrontata a quella dell’Empire State Building, che ha però un fascino unico, e che consiglio come alternativa, ma qui il ricordo del vecchio World Trade Center emoziona davvero tanto.

Ci godiamo, per un oretta, la vista del One World Trade Center per poi scendere. Passando per il memoriale entriamo nella nuova stazione della metro, un’opera davvero particolare che un po’ stona in questa città, ma che ovviamente stupisce come tutta Manhatta.

Oculus è il nuovo hub di Lower Manhattan con al suo interno negozio ed un infinità di servizi, merita una visita, è davvero un’opera unica; essendo vicini a Wall Streed, dedichiamo una visita veloce anche al quartiere finanziario più famoso del mondo, meriterebbe più tempo, ma ci siamo già stati un’infinità di volte e quindi possiamo permetterci il lusso di andare oltre, fermandoci però per pranzo proprio qui, in un fastfood che offre cibo vegano e Vegetariano, il Fresh&co sulla Broadway.
La giornata prosegue poi con l’attraversamento del simbolo indiscusso della città; il ponte di Brooklyn attira turisti da tutto il mondo, mi ricordo ancora in modo vivido l’emozione provata la prima volta che l’ho attraversato, era notte e lo skyline di manhattan faceva da cornice ad un’immagine che è rimasta impressa nella mia mente come un tatuaggio indelebile.
Spettacolo assoluto, che anche in questa occasione, mi emoziona come la prima volta; mi raccomando, attraversatelo a piedi in tutti e due i sensi, si lo so che è lungo e faticoso, ma verrete ripagati da emozioni uniche ed indelebili!

Arrivati a Brooklyn, decidiamo di passeggiare per un po’ in questo quartiere, bello ed elegante, forse sottovalutato dai turisti e per questo ancora più “vero” e newyorkese; da Clark Street andiamo in direzione del fiume e giriamo a destra imbocchiamo la Hicks Street, continuando a scendere fino ad incontrare Orange Street, che prendiamo girando a destra, fermandoci un paio di minuti nei pressi della Plymouth Church School.
Successivamente, da Orange Street, torniamo indietro su Hicks Street e continuiamo a scendere fino ad incontrare Middagh Street che prendiamo girando a sinistra e quindi di nuovo a sinistra su Willow Street, poco dopo, all’angolo tra Willow e Middagh Street, ammiriamo una bellissima casa in legno del 1824, perfettamente conservata; ci dirigiamo così verso il Brooklyn Bridge Park, che regala della fantastiche vedute dello Skyline di New York City e dei ponti di Brooklyn e Manhattan, un luogo unico dove poter passare del tempo, riempiendoci gli occhi ed il cuore di emozioni indelebili.

Pensavamo di restare qui giusto qualche minuto, ma invece, complice anche una giornata soleggiata, ci fermiamo su uno dei tavolini per fare merenda e gustarci il tramonto in tutta calma, siamo stati a New York una decina di volte, e mai ci eravamo concessi il lusso di rimanere qui per delle ore, ma oggi lo facciamo e senza pentircene, ci godiamo la giornata che volge al termine.

Ma attenzione, Brooklyn Bridge Park, ha al suo fianco, dall’altro alto del Brooklyn Bridge, un’altra meraviglia, l’Empire Fulton Ferry State Park ed il quartiere di DUMBO che durante la notte si anima, regalando, tra le altre cose, delle splendide viste; una su tutte quella sul Manhattan Bridge da Washington street, dove, l’Empire State Building incastonato nell’arco del ponte, è una tappa obbligatoria per una fotografia da ingrandire ed attaccare nella parete del salotto di casa, è una famosa immagine del film di Sergio Leone “C’era una volta in America”.


E’ ora di cena e siamo stanchi, ma Barbara mi propone un’idea che si rivelerà fantastica; “perché non prendiamo qualcosa da mangiare ed andiamo alla scalinata del Main Street park a mangiare?” ovviamente non posso certo rifiutare, è ormai buio ma la temperatura è gradevole ed ho ancora spazio nella memory card per scattare altre foto. Prendo l’iPhone e cerco un market nelle vicinanze, entriamo così al Forages Market sulla Front st, prendiamo un po’ di buon cibo da asporto e ci dirigiamo verso Pebble Beach; ci sono poche persone, quindi senza esitazione, ci sediamo ed iniziamo a mangiare, accendendo gli occhi e senza bisogno di cambiare canale, ci godiamo davanti ai nostri occhi l’immagine perfetta per concludere questa giornata!

Rientriamo così al nostro albergo per il meritato riposo, dimenticavo il video della giornata, buona visione:

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