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Un itinerario nel cuore degli Stati Uniti, attraverso alcuni degli stati che rappresentano l’immaginario collettivo dei Cowboy e dei Nativi Americani, delle praterie e delle montagne rocciose, del vecchio west e di sua maestà Yellowstone National Park, passando per alcune piccole città e spettacolari parchi nazionali dello Utah. Ho deciso di chiamare questo itinerario Real America, perché credo rappresenti veramente il significato delle parole “America vera”!
A proposito del South Dakota, vi racconto una curiosità; una parte dell’attuale territorio fu aggiunta nel 1803 dal presidente Thomas Jefferson acquistandola dalla Louisiana, divenne un insediamento bianco nel 1804 nella zona di Fort Pierre, nel territorio appartenente ai Sioux.

14 giorni di viaggio nel cuore del vecchio west, attraversando Colorado, Dakota del Sud, Wyoming, Montana e Utah, 3314 miglia emozionanti, un’infinità di paesaggi e di incontri indimenticabili.

Giorno Percorso Attrazioni visitate Chilometri percorsi
1 Denver Street Mall
2 Denver – Lusk Cayenne, Fort Laramie 320
3 Lusk – Rapid City Black Hills NF, Crazy Horse Memorial, Mount Rushmore NM, Notch Trailhead, Badlands NP 312
4 Rapid City – Sheridan Sturgis, Deadwood, Lead, Devils Tower 306
5 Sheridan – Cody Little Bighorn, Burgess Junction, Devil’s Canyon Overlook, Horseshoe Bend Marina 362
6 Cody – Yellowstone West Thumb, Old Faithful, Grand Prismatic Spring 175
7 Yellowstone Gibbon Falls, Artists Paintpots, Norris Geyser Basin, Upper Falls, Lower Falls, Grand Canyon of the Yellowstone, Mammoth Hot Springs, Lamar Valley 171
8 Yellowstone – Idaho Falls Mud Volcano, Lewis Falls, Grand Teton NP, Moose Junction, Antelope Flat Road, Mormon Row Road 270
9 Idaho Falls – Salt Lake City Golden Pike NHS, lago Salato, Antelope Island 342
10 Salt Lake City – Moab Arches NP,(Visitor Center, Balanced Rock, Wolfe Ranch Rock Art, Delicate Arch, Devil’s Garden Trailhead, Tunnel Arch, Pine Tree Arch, Landscape Arch) 290
11 Moab Corona Arch, Potash Road, Canyonsland 154
12 Moab – Aspen Hole N” The Rock, Wilson Arch, UT 128 305
13 Aspen – Denver Climax, Arrapaho NF, Lake Granby, Red Rocks Amphitheater 299
14 Denver 16th Street Mall

Ho descritto dettagliatamente questo viaggi nel libro “Wild America, viaggio nel vecchio west“, una pubblicazione ricca di consigli e percorsi giornalieri alla scoperta di questa area geografica tra le più emozionanti e significative di tutti gli Stati Uniti d’America.

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Descrivere lo Yellowstone è praticamente impossibile,

fin da bambino desideravo visitarlo, mi è bastato un documentario proiettato prima di uno dei film Disney per innamorarmi della sua maestosità e questo viaggio è stata l’occasione per visitarlo, un’emozione unica arrivare ai piedi del cartello Yellowstone National Park, qualcosa che faccio fatica a descrivere, pura emozione!

Ma andiamo in ordine, Denver è una bella città, ma secondo me non ha molto da offrire, a parte il centro con la sua Street Mall non ho trovato altri punti di particolare interesse, unica eccezione poco fuori città lo splendido Red Rocks Amphitheater, ma confesso di non aver dedicato troppo tempo alla capitale del Colorado, lo scopo di questo viaggio era ben altro.

Siamo quindi partiti all’indomani del nostro arrivo in città a bordo della macchina noleggiata in aeroporto diretti verso Cheyenne per poi proseguire con la visita di Fort Laramie ed infine Lusk dove abbiamo pernottato al Best Western Pioneer. La strada che esce da Denver e porta verso nord è favolosa, taglia in due le praterie del Colorado e porta fino al cuore del Wyoming con a fianco le mastodontiche Rocky Mountain.
Cheyenne è una splendida cittadina in perfetto stile western, anche se risulta essere la città più popolosa di tutto il Wyoming è molto accogliente ed il centro storico semplice da visitare, vecchi edifici perfettamente tenuti e negozi western accompagnano la visita.

Tra Lusk e Rapid City ci sono un’infinità di cose da vedere e posti da visitare, noi abbiamo deciso di concentrarci sul Crazy Horse Memorial, il mitico Mount Rushmore per finire la giornata nelle Badlands assistendo ad un tramonto mozzafiato su una delle aree più belle di tutto il South Dakota.
La strada che attraversa Black Hills è favolosa ed anche se non abbiamo fatto nessuna escursione in questa foresta nazionale, solo attraversarla è risultata un’esperienza emozionante, abbiamo pranzato in un’area picnic all’interno della foresta, pernottando dopo lo splendido spettacolo del tramonto al Microtel Inn & Suites by Wyndham.

All’indomani ripartiamo verso Sheridan facendo tappa nel paradiso degli harleysti. Sturgis ogni anno accoglie il più importante raduno di pazzi motociclisti provenienti da tutto il mondo, considerate che la cittadina ha intitolato una strada proprio alla Harley Davidson.
Tappa successiva Deadwood dove ogni angolo ricorda Wild Bills e l’epoca del vecchio west, una cittadina favolosa.

Proseguiamo poi verso Devils Tower,

location resa famosa dal film Incontri ravvicinati del terzo tipo, nonché primo monumento nazionale decretato da Theodore Roosevelt nel 1906. E’ un posto magico, una gigantesca roccia vulcanica alta circa 300 metri che si erge in mezzo ad una natura selvaggia e ricca.
Mi raccomando, non perdetevi la visita nella valle abitata dai cani della prateria, simpatici animaletti che vivono ai piedi della Devils Tower.
Proseguiamo, come al solito in ritardo, per arrivare a Sheridan in serata e pernottare al Best Western Sheridan Center dopo una breve sosta per visitare Buffalo.

Giornata lunga questa che ci porterà fino a Cody, cittadina alle porte dello Yellowstone NP.

Partiamo di prima mattina perché le miglia da fare non sono poche, sarà la giornata più impegnativa di tutto il viaggio. Arriviamo presto al Little Bighorn, location ricca di storia, dove Cheyenne a Arapaho diedero vita alla battaglia più crudele di tutta la guerra che culminò proprio qui il 25 giugno del 1876.
E’ un’area davvero emozionante da visitare, vi sono state collocate delle lapidi che ricordano il punto esatto dove sono morti i militanti dei due eserciti che hanno combattuto fino alla morte.

Passando per Burgess Junction giungiamo nel pomeriggio al Devil’s Canyon Overlook ed all’adiacente Horseshoe Bend Marina, una zona poco frequentata dai turisti, piuttosto selvaggia ed isolata che si è rivelata una splendida sorpresa, è una lunga deviazione rispetto al percorso che porta a Cody, ma ne vale la pena è un posto favoloso.
Arriviamo nell’ennesima cittadina western al tramonto, giusto in tempo per passeggia nella sua main street per poi pernottare al Rodeway Inn Cody, dopo una cena al Millstone Pizza Company & Brewers e la visita del Buffalo Bill’s Irma Hotel.

Due giorni per godere, nel vero senso della parola, del parco più famoso degli USA, lo Yellowstone!

L’emozione inizia già appena arrivati ai piedi del cartello di ingresso, lato est, del parco e prosegue lungo le miglia della strada che lo attraversa, un susseguirsi di location mozzafiato, una natura fragile e potente al tempo stesso, tantissimi animali che vivono liberi in questo angolo di paradiso/infermo, perché considerando l’esagerato numero di Geyser, sembra davvero che l’inferno fuoriesca proprio qui, mescolandosi con il paradiso della natura che rigogliosa vive nel parco.
Noi abbiamo deciso di dedicare due giornate alla visita dello Yellowstone NP, ma ritengo siano davvero il minimo, potremmo rimanere qui due settimane senza neanche rendercene conto vista l’infinità di cose da vedere e di trail da percorrere in mezzo al parco.
E’ difficile consigliare cosa visitare, senza dubbio non perdetevi Gibbon Falls, Artists Paintpots, Norris Geyser Basin, Upper Falls, Lower Falls, Grand Canyon of the Yellowstone, Mammoth Hot Springs, Lamar Valley, Mud Volcano, Lewis Falls, ma la lista potrebbe essere decisamente più lunga. Noi abbiamo pernottato poco fuori dall’ingresso ovest del parco al Best Western Weston Inn, un’ottima soluzione per non spendere una fortuna ed arrivare velocemente nel cuore del parco, ma se riuscite a trovare posto in uno dei Lodge all’interno dello Yellowstone NP vivrete ancora più a contatto con il parco nazionale più spettacolare degli USA.

Non so cosa aggiungere, perché lo Yellowstone è il parco per eccellenza, non basterebbe un semplice articolo del blog per descriverlo, lascerò parlare le foto della gallery qui sotto. Noi abbiamo deciso di visitarlo in autunno, periodo in cui i suoi colori rendono al massimo, ma ritengo che ogni stagione offra emozioni infinite, noi abbiamo visto molti animali in libertà, compreso l’orso Yoghi 🙂

La terza giornata dentro al parco inizia di buona mattina, lo attraversiamo verso sud per arrivare al Grand Teton NP lungo la 191, anche lui immenso e bellissimo.
In autunno i suoi colori caldi, che contrastano con le gigantesche montagne ed il Jackson Lake, riempiono gli occhi e l’anima.
Ovviamente andando verso sud non possiamo perderci Moose Junction, Antelope Flat Road, Mormon Row Road. L’antilope Flat Road porta ai famosi granai ed alle pianure dove vivono i montoni, essere qui con il Teton sullo sfondo è favoloso, una piccola deviazione che non vi pentirete di fare.
Arriviamo ad Idaho Falls a notte fonda, pernottando al Shilo Inn Suites, la giornata è stata lunga ed emozionante, abbiamo attraversato i due parchi naturalistici più belli di tutti gli USA, alcune praterie immense e piccole cittadine ferme nel tempo.

Idaho Falls è una bella città, ma decidiamo di non perdere troppo tempo nella visita, passeggiamo lungo lo Snake, praticamente difronte al nostro albergo, per arrivare fino a Idaho Falls Greenbelt, e dirigerci successivamente a Golden Spike National Historic Site, dove abbiamo la fortuna di assistere allo show del treno a vapore, da qui mettiamo alla prova la nostra 4WD per andare fino a  Spiral Jetty e pranzare da soli in mezzo al nulla accompagnati da un’aquila che incuriosita vola sopra di noi.

Salt lake City è la tappa finale della giornata,

ma solo per pernottare, lo scopo del passaggio in questa città è essenzialmente per visitare il lago salato ed Antelope Island. Tutta questa zona è surreale, la stretta strada che porta al parco statale attraversando Farmington Bay è una striscia di asfalto stretta in mezzo al lago, solo acqua cristallina e sabbia, ops sale bianchissimo ed un’infinità di volatili di ogni specie. Una zona fantastica dove ammirare le ultime ore di sole, dopo il tramonto ripartiamo e pernottiamo al Crystal Inn Hotel & Suites.

All’indomani, prima di ripartire, visitiamo il Campidoglio, molto suggestivo all’esterno grazie alla posizione strategica sulla collina che domina la città, l’interno è un capolavoro e merita di essere visitato, tra l’altro l’ingresso è libero e rende bene l’idea di come siano impostati questi simboli politici americani.
Breve visita al Kindig-It Design, officina resa famosa dalla serie TV Salt Lake Garage, non vogliamo perdere troppo tempo, l’amata Moab ci aspetta ma ahimè il traffico in uscita da Salt Lake City mette alla prova i nostri nervi e ci fa perdere tempo prezioso, volevamo arrivare presto all’Arches NP per poterlo visitare con calma, eravamo già stati qui in precedenza ma è un parco che merita di essere visto più volte.

Verso Moab

Purtroppo sono già le 17:15 quando entriamo e le ore di luce che ci restano sono poche, ma comunque sufficienti per una prima esplorazione e sopratutto per vedere il tramonto dal Delicate Arch, rimaniamo qui fino a notte fonda quando le stelle sono le uniche fonti di luce insieme alla luna. Moab è insieme a Page una delle città più famose per gli amanti dello Utah, quello che la natura offre in questa vasta zona è qualcosa di pazzesco!
Pernottiamo al Moab Valley Inn dopo una rocambolesca cena in un ristorante messicano, il Fiesta Mexicana, che stava per chiudere mentre siamo entrati affamati, il titolare gentilissimo ci ha concesso di gustare la loro cucina e nonostante le nostre scelte vegane lo abbiano messo un po’ in difficoltà non si è tirato indietro.

Il nostro secondo giorno a Moab inizia presto, avevo programmato il noleggio di un 4WD per percorrere una strada sterrata che desideravo affrontare da tempo, la Potash Road, che parte dal cuore del Canyonsland e si inerpica in una stretta strada sterrata a strapiombo nel canyon, un tratto stretto e pericoloso che mi tiene in tensione finché non arriviamo sulla vetta del parco, dalla quale si ammira un paesaggio pazzesco e dove ci rendiamo conto di quanto sia stato avventuroso e pericoloso percorrere questa strada sterrata.
Prima di addentrarci nella Potash Road abbiamo visitato il Corona Arch attraversando a piedi un affascinante tratto di ferrovia che sembra uscito da un vecchio film western.
Passiamo qui la giornata tra vari trail a piedi e strade che attraversano il parco, per poi tornare a visitare Arches NP e concludere la giornata ammirando un tramonto suggestivo sulla vallata.

Siamo talmente innamorati di Moad che potremmo rimanere qui per tutta la vita, ma Aspen ci aspetta e percorrendo la scenografica UT-128 lasciamo Moab dopo una breve visita dell’Hole N” The Rock e del Wilson Arch.
La UT-128 costeggia il Colorado River distendendosi sinuosa al suo fianco, non ci facciamo mancare qualche deviazione in fuoristrada ed arrivare così ad Aspen nel pomeriggio attraversando romantiche Ghost Town in mezzo a nulla e cittadine che sembrano uscite da vecchi film western.

Aspen è una delle destinazioni sciistiche più rinomate e esclusive, non è difficile incontrare qui personaggi famosi nel periodo invernale, non è economico viverci e ce ne accorgiamo subito appena entrati in un supermercato in cerca di cibo vegan, rimanendo qui una sola notte il sacrificio è minimo, dopo una visita della cittadina proseguiamo verso il nostro albergo Inn at Aspen, splendido albergo da dove partono anche gli impianti di risalita.

Partiamo all’indomani con calma , dopo una colazione così così, per attraversare Arrapaho NF colorata di giallo e rosso in questo splendido autunno, uno spettacolo favoloso che speriamo non finisca mai, ma le miglia che ci separano da Denver non sono molte ed attraversata la splendida Leadville ci restano poche miglia per arrivare alla Ghost Town di Climax, purtroppo il meteo è dannatamente sfavorevole, vento forte e pioggia insistente ci obbligano a proseguire dritti verso Denver, arriviamo così ai piedi delle Rocky Mountain per visitare il Lake Granby, qui ci aspetta uno splendido arcobaleno ed un tratto di strada sterrata e fangosa dove ci divertiamo davvero tanto. Proseguendo poi verso la capitale del Colorado ci concediamo una piccola deviazione per vedere il Red Rocks Amphitheater, e per berci un caffè in uno strano locale ad Empire, il Lewis Sweet Shop, visiteremo il centro città il giorno successivo prima di riprendere il volo per l’Italia, stanchissimi arriviamo in città verso le 20:00, cena al Roo Bar e pernottamento al Quality Inn Central.

L’ultimo giorno nel suolo americano inizia con una splendida mattinata passata in giro per la città nella zona di Capitol Hill, parcheggiata l’auto qui vicino, passeggiamo tutta la mattina nella zona del parco concedendoci l’ultimo caffè da Starbucks prima di risalire e dirigerci con un po di tristezza addosso verso l’auto noleggio per lasciare la nostra fidata 4wd scelta a buon prezzo su Rentalcars.


 

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