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C’è un posto in Wyoming, ancora più che altrove, dove natura, cavalli selvaggi e indiani d’America vivono a stretto contatto, al ritmo della terra. Si tratta della Contea di Wind River, in un punto strategico di tutto lo stato, per la vicinanza a città come quella di Jackson, dunque porta d’accesso, fra gli altri, al Parco di Yellowstone.
In questa ampia e diversificata valle, sorge la Wind River Indian Reservation – la settima riserva indiana più grande del Paese, che si estende su un territorio di oltre 88,000 ettari e che dà casa alle tribù Arapaho e Shoshone.

In questa riserva è stato recentemente istituito un santuario a protezione dei cavalli mustang. Si tratta di quei cavalli selvaggi che fin dalla nascita imparano a vivere allo stato brado, che pascolano nel West da ormai diversi secoli, ma che, sfortunatamente, a causa della propria prestanza fisica e per questo della necessità di un territorio troppo ampio sul quale pascolare, stanno diventando scomodi a molti allevatori e coltivatori.

E’ importante fermarsi ad osservare questi cavalli. La loro cavalcata, virile e vigorosa, il loro desiderio di indipendenza, esprimono ciò che anche gli indiani d’America oggi sembrano voler raccontare e trasmettere all’esterno: un profondo e radicato senso di appartenenza e di orgoglio. In passato, e perfino recentemente, entrambi sono stati troppo spesso ritenuti scomodi, non voluti, una parte secondaria ed inferiore del Paese, rilegati e reclusi a singole ed isolate aree dell’Ovest americano.

Ecco perché è così importante visitare questa riserva durante un proprio viaggio qui. Si ha l’opportunità di conoscere ed approfondire la cultura indiana – fiera, sensibile, ma anche stanca e troppo spesso affannata. Lineamenti caratteriali che si affiancano perfettamente anche alle qualità dei cavalli mustang.

Nei 900 acri del santuario mustang all’interno della riserva indiana, ben 130 cavalli selvaggi pascolano liberi, protetti senza il timore che possano in futuro essere soppressi o reclusi in recinti troppo stretti per la loro stessa natura.
All’interno della riserva indiana troverete inoltre centri di accoglienza che intratterranno i visitatori con artefatti e dipinti della storia ultra centenaria delle tribù che la abitano.

E’ necessario pensare al passato per comprendere meglio il futuro. Pensate agli indiani che nei secoli passati hanno attraversato il West in sella a questi cavalli. Non esiste nulla di più primordiale, infatti, del secolare desiderio dell’uomo e dell’animale di essere liberi, non imprigionati dalle catene di una società troppo spesso impavida e troppo svelta nel dimenticare questa immagine per fare posto a nuovi ricordi, rilegando ad un trafiletto della storia tutto il resto.

La valle di Wind River è la casa di centinaia di laghi, ruscelli, passi montuosi e praterie disperse nel vento. Concludo questo articolo chiedendovi di visualizzare nella vostra mente un tramonto qui, al ritmo dei flauti e dei tamburi della musica tribale, battere all’unisono, affinché il ballo di una tribù indiana e la poderosa cavalcata di un cavallo selvaggio possano unirsi in una perfetta e autentica immagine di quotidianità western.

Benvenuti in Wyoming, dove il West è ancora in vita!

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