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Zelensky umiliato alla Casa Bianca: Trump trasforma un incontro diplomatico in un teatrino mediatico studiato a tavolino

Tempo di lettura: 5 minuti
foto: Euronews

Un evento diplomatico che avrebbe potuto rafforzare le relazioni tra Ucraina e Stati Uniti si è trasformato in un’umiliazione pubblica per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’incontro alla Casa Bianca, teoricamente finalizzato alla firma di un accordo sulle risorse minerarie, è stato segnato da una serie di episodi che hanno mostrato un Trump sprezzante e provocatorio, più interessato a creare caos mediatico che a discutere seriamente del futuro dell’Ucraina.

Un clima ostile fin dall’inizio

Fin dall’ingresso di Zelensky nella residenza presidenziale americana, il tono dell’incontro è apparso teso. Il presidente ucraino, già impegnato nella lotta per la sopravvivenza del suo paese contro l’aggressione russa, è stato oggetto di commenti sprezzanti sul suo abbigliamento e poi trasformato in bersaglio di un teatrino mediatico orchestrato da Trump e dal vice J.D. Vance.

Quando i fotografi sono stati ammessi nello Studio Ovale per l’usuale scambio di strette di mano e dichiarazioni di circostanza, la scena ha preso una piega inaspettata. Trump e Vance hanno colto l’occasione per mettere in difficoltà Zelensky, rimproverandolo pubblicamente e ridicolizzandolo davanti alle telecamere. Un atteggiamento non solo irrispettoso, ma anche gravemente inopportuno, considerando che l’Ucraina dipende in buona parte dal supporto occidentale per continuare a difendersi dall’aggressione russa.

Il confronto acceso: Zelensky contro Trump e Vance

L’umiliazione non si è fermata alle battute sarcastiche. Zelensky, senza un interprete – un fatto mai visto in un incontro di tale livello – ha dovuto affrontare da solo il fuoco incrociato di Trump e Vance. Senza mediazioni linguistiche a smorzare i toni o a permettere una maggiore precisione nelle risposte, la situazione è rapidamente degenerata.

Di fronte alle accuse e alle provocazioni, il presidente ucraino ha cercato di ribattere ricordando le violazioni russe degli accordi di pace e la gravità della situazione sul campo. Ma il confronto è presto scivolato nel caos: da un lato, Trump e Vance che insistevano su argomenti semplicistici e populisti, dall’altro Zelensky che cercava di mantenere una posizione ferma e dignitosa, pur trovandosi in evidente difficoltà.

Un fallimento, oppure no, diplomatico totale

La tensione è esplosa a tal punto che la conferenza stampa prevista dopo l’incontro è stata annullata, segno di un crollo completo del dialogo. Zelensky ha lasciato la Casa Bianca immediatamente dopo, senza alcun accordo firmato, tornando in Ucraina a mani vuote.

Questo episodio non è solo un imbarazzo diplomatico, ma anche un segnale allarmante per l’Europa e per il resto del mondo. Mentre Trump continua a muoversi nel caos e nello scandalo, incurante delle conseguenze, il destino dell’Ucraina e della sicurezza globale rimane in bilico. L’Europa, di fronte a un alleato americano sempre più inaffidabile, è chiamata a prendere una posizione chiara: restare passiva di fronte a queste dinamiche significa perdere non solo credibilità, ma anche la propria dignità politica.

Alcune cose però Trump potrebbe averle dette giuste; il leader Ucraino è stato messo lì da interessi politici americani maturati durante il mandato di Obama, abbracciato da Biden e adesso scaricato da Trump. Quello che però non va bene sono i modi con cui l’America ha ufficialmente scollegato il suo paese dall’Europa e non solo dall’Ucraina.

Anche se è giusto ricordare che l’elezione di Zelensky è avvenuta nel 2019 quando Trump era il presidente USA al suo primo mandato…

foto: CNN

Vi ricordo anche con semplici passaggi come siamo arrivati ad una invasione Russa in Ucraina, così da chiarire dubbi e farsi un’idea chiara della situazione

L’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 è il culmine di una lunga storia di tensioni politiche, culturali e territoriali tra Russia e Ucraina, che risale a secoli fa. La causa immediata dell’invasione è stata il rifiuto dell’Ucraina di cedere alle pressioni politiche della Russia, specialmente dopo l’annessione della Crimea nel 2014 e il sostegno della Russia ai separatisti nelle regioni orientali dell’Ucraina, il Donbas.
Ecco una panoramica della storia che ha portato a questo conflitto:

1. L’Impero Russo e l’Unione Sovietica

  • Secoli XVIII-XIX: L’Ucraina, che aveva una forte identità culturale e politica, fu progressivamente incorporata nell’Impero Russo. Durante il periodo sovietico, l’Ucraina fu una delle repubbliche fondatrici dell’Unione Sovietica. Le relazioni tra Ucraina e Russia erano ambivalenti, con tensioni occasionali legate alla repressione delle culture locali e alle politiche di russificazione, ma anche con una forte interdipendenza economica e politica.
  • 1930: Durante il periodo di Joseph Stalin, l’Ucraina subì una carestia devastante (l’Holodomor) che causò la morte di milioni di ucraini. Questo evento ha lasciato un’impronta traumatica nelle relazioni tra i due paesi e viene visto da molti ucraini come un tentativo deliberato di sterminio da parte del regime sovietico.

2. Indipendenza dell’Ucraina (1991)

  • 1991: Con il crollo dell’Unione Sovietica, l’Ucraina dichiarò la sua indipendenza. La Russia, purtroppo, non ha mai completamente accettato l’indipendenza dell’Ucraina e ha continuato a vedere il paese come parte della sua sfera di influenza. Per la Russia, l’Ucraina ha un’importanza strategica per motivi economici, culturali e di sicurezza.

3. Le prime tensioni (2000-2010)

  • 2004-2005: La “Rivoluzione Arancione” in Ucraina, un movimento che emerse in risposta a elezioni presidenziali fraudolente, fu un punto di rottura con la Russia. L’Ucraina cominciò a cercare più stretti legami con l’Occidente, in particolare con l’Unione Europea (UE) e la NATO, cosa che irritò la Russia, che vedeva l’Occidente come una minaccia alla sua influenza nella regione.
  • 2008: La Russia reagì negativamente quando la NATO fece intendere che l’Ucraina e la Georgia avrebbero potuto entrare nell’alleanza. Questo rafforzò l’idea in Russia che l’Ucraina dovesse rimanere sotto la sua influenza per ragioni di sicurezza.

4. L’annessione della Crimea e la guerra del Donbas (2014)

  • 2014: La crisi in Ucraina esplose con la “Rivoluzione della Dignità” (Euromaidan), che portò alla destituzione del presidente pro-russo Viktor Yanukovych. La Russia vide questo come un colpo al suo potere nell’ex spazio sovietico. Nel marzo 2014, la Russia invase e annessi la Crimea, una regione strategica per la Russia sia per motivi militari che economici.
  • 2014-2015: Nello stesso periodo, i separatisti filo-russi nelle regioni orientali dell’Ucraina, Donetsk e Luhansk, iniziarono una ribellione contro il governo ucraino. La Russia fornì supporto militare e logistico ai separatisti, portando a una guerra aperta nel Donbas, che ha causato migliaia di morti e un conflitto congelato.

5. L’instabilità crescente (2014-2021)

  • 2014-2021: Nonostante gli accordi di Minsk, che prevedevano un cessate il fuoco e una soluzione politica, i combattimenti nel Donbas continuarono sporadicamente. L’Ucraina si avvicinò sempre di più all’Occidente, firmando un accordo di associazione con l’Unione Europea nel 2014. Questo venne percepito dalla Russia come una minaccia esistenziale per la sua influenza nella regione.
  • 2019: Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, eletto in quel periodo, continuò a perseguire una politica pro-occidentale, senza cedere alle richieste di Mosca.

6. La crescente minaccia per la Russia e l’invasione del 2022

  • 2021: La Russia cominciò ad accumulare truppe al confine con l’Ucraina. Putin, nel corso degli anni, aveva dichiarato ripetutamente che la NATO non doveva espandersi ulteriormente verso est, e considerava l’Ucraina parte integrante della “grande Russia” storica.
  • Febbraio 2022: La Russia invase l’Ucraina, accusando l’Ucraina di minacciare la sicurezza russa e sostenendo che la NATO fosse in espansione minacciosa. L’invasione è stata giustificata da Putin con motivazioni legate alla protezione delle persone russofone in Ucraina e al “decadenza” del governo ucraino.

La situazione è quindi il risultato di una lunga storia di rivalità, di divergenze politiche e culturali, e di interessi geopolitici che coinvolgono potenze globali come la Russia, gli Stati Uniti e l’Unione Europea. L’invasione è stata anche alimentata dalla percezione di una crescente lontananza dell’Ucraina dalla sfera di influenza russa, e dalla preoccupazione che l’Ucraina potesse entrare nella NATO, minacciando la sicurezza russa.

Sono preoccupato?

Si e non poco, lo dimostra il fatto che questo è l’unico post di natura politica che trovate in questo blog.

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