Adoro particolarmente questo parco e devo dire che negli ultimi anni ha meritatamente acquistato valore ed ha visto gli amministratori operarsi per realizzare un discreto lavoro di valorizzazione, sopratutto grazie all’apertura del museo MUBIA.
la visita del Parco Naturalistico Geotermico delle Biancane richiede una mezza giornata, compreso l’ingresso nel nuovissimo museo posto proprio dinnanzi al parcheggio del parco, l’ingresso costa pochi euro, mentre la visita del parco è totalmente gratuita, in più vengono realizzate giornate a tema ed eventi per poter conoscere ancora meglio tutte le meraviglie presenti; per date e orari vi consiglio di visitare il loro sito web.
Ma andiamo per ordine; il parco si trova a Monterotondo Marittimo in provincia di Grosseto, in un’area molto particolare e purtroppo poco conosciuta. Il sistema geotermico qui presente, ha innescato una corsa allo sfruttamento per la produzione di energia elettrica che ha sicuramente impedito un’evoluzione turistica dell’intera zona, ma negli ultimi anni le cose stanno cambiando ed è adesso possibile visitare molte aree oltre a questa di cui parliamo; la Valle del Diavolo, Fumarole e Putizze, la Riserva Naturale Cornate e Fosini e lo splendido Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane.
Trovate a questo link, molte informazioni su tutti i parchi della zona.
Personalmente consiglio di visitare prima il parco e poi il museo, così da approfondire le conoscenze sui fenomeni presenti e aumentare la vostra curiosità.
Per scoprire le bellezze del parco, una volta percorsa la salita che dal retro del MUBIA porta all’ingresso, basta seguire i sentieri indicati, percorrendo una sorta di anello intorno alle formazioni più spettacolari e centrali, una zona dove vengono anche organizzati eventi e concerti.
Sulla sommità della collina è possibile ammirare dall’alto gran parte del territorio, arrivando a vedere sia il mare sia le colline circostanti e sopratutto ammirare da vicino i fenomeni geotermici.
Scarpe comode, e vestiti adatti all’escursione, anche se non si tratta di sentieri impervi è bene far presente che esistono aree sconnesse, in parte dotate di scalini ricavati nel terreno in parte in salita, quindi un minimo di attenzione e vi godrete uno spettacolo unico, non dimenticatevi di portarvi dietro un po’ di acqua, nel periodo estivo la zona è particolarmente infuocata.
La denominazione “biancane” è un toponimo molto usato in Toscana; indica località in cui sono presenti rocce o minerali di colore dominante bianco, che contrastano con il verde dei boschi o delle coltivazioni agricole, un po’ come succede nelle Crete Senesi.
Qui nel parco, la fuoriuscita di vapori ad alta temperatura e di vari gas, produce una discreta quantità di idrogeno solfato, di cui si percepisce bene la presenza visto il classico odore di uovo marcio.
Alcune rocce rosse, si alternano ad aree totalmente bianche dovute alla presenza di fenomeni che lisciano e consumano la superficie rendendola bianca perché perdono tutti gli ossidi di ferro che forniscono il colore rosso alle rocce. Sono però presenti anche trasformazioni di carbonato di calcio che diventano gesso, oltre ad arenaria che si trasforma in argilla viscosa quando bagnata.
Questa è l’unica zona geotermica Toscana, dove i fluidi intrappolati nel sottosuolo riescono ad uscire rendendo questa località così unica e affascinante.
Troverete così Bulicam, Lagoni, Mofete, Putizze e Soffioni.
Durante la passeggiata lungo il percorso siamo praticamente circondati da sbuffi di vapore e soffioni rumorosi, è possibile toccare con mano le rocce calde dalle cui fessure fuoriesce il vapore, ma attenzione, alcune sono talmente calde da poterci cuocere sopra del cibo!
Una volta arrivati nella zona centrale del parco, troverete un terrazzamento dal quale è possibile ammirare un grandioso cratere tronco-conico di alcuni metri di diametro e profondo almeno 5, si tratta del “grosso lagone”, nel cui centro è ben visibile il fango in perpetuo gorgoglio per effetto dei gas provenienti dal sottosuolo. Tutto il tragitto è ben delimitato e protetto da corde di sicurezza.
Dalla collina del Belvedere, oltre ad ammirare il cuore delle Biancane con le sue manifestazioni geotermiche naturali, si arriva a vedere anche l’isola d’Elba, la Corsica e la centrale termo elettrica ben più vicina e presente.
Ma non finisce qui, continuando a percorre il sentiero circolare torneremo al punto della veduta panoramica (11 sulla cartina), dal quale poter tornare verso il parcheggio.
Ad aggiungere valore a tutto questo c’è lo splendido museo MUBIA, dove poter ammirare la descrizione di tutti questi fenomeni naturali, partecipare a giochi didattici e visionare un video all’interno di una speciale navetta che porta nel sottosuolo spiegando bene cosa è presente sotto al Parco Naturalistico Geotermico delle Biancane.
Il museo è stato realizzato in una vecchia struttura ENEL e devo dire che mi ha positivamente sorpreso per la parte scientifica ben realizzata e progettata, per la parte didattica semplice ed efficace e per la bellezza delle istallazioni, interessante sia per i bambini che per gli adulti.
Qui sotto trovate il video che abbiamo registrato durante questa splendida giornata nel Parco Naturalistico Geotermico delle Biancane e nel museo MUBIA.
Alcune osservazioni per completezza. In realtà lo sviluppo turistico ed industriale sono, in questa zona, del tutto complementari. La storia del territorio è strettamente connessa all’utilizzo della geotermia, anche per scopi elettrici. Utilizzo che è secolare, datandosi alla prima metà del XIX secolo i primi utilizzi industriali per la fabbricazione dell’acido borico, e agli inizi del ‘900 i primi esperimenti di utilizzo del vapore geotermico per la produzione di energia elettrica.
Riguardo al “poco conosciuto”, in realtà l’area geotermica di Larderello è abbastanza conosciuta anche all’estero.
Per quanto riguarda il turismo, poi, si contano circa 60.000 presenze/anno legate al cosiddetto trusimo geotermico. Vedasi qui: http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/energia/2018/04/05/la-geotermia-vale-60-mila-turisti-allanno_43fb6658-d9b4-420a-b908-f0c6d7131252.html
Saluti
Grazie infinite per le preziose puntualizzazioni.
A completamento di quanto scritto posso però evidenziare la presenza di problemi di accoglienza turistica come accessi, parcheggi, strutture ricettive, cosa evidenziata anche da dei turisti presenti durante la nostra visita.
Sono felice di sapere che il Parco delle Biancane abbia avuto 17.000 visite nel 2017, anche se faccio fatica a capire come siano state calcolate visto l’accesso libero e la mancanza di sistemi di conteggio, spero comunque che il trend positivo continui, tutta la zona meriterebbe uno sviluppo turistico.
La definizione “poco conosciuto” deriva in realtà da una semplice constatazione fatta chiedendo a conoscenti e amici se conoscevano il parco, ma solo un numero esiguo di persone erano sconoscenza della zona, ma nessuno della presenza di un parco geotermale visitabile, steso discorso per il museo che sarà oggetto di un futuro articolo.
Grazie infinite per il suo prezioso contributo 😉
Il numero riportato, infatti, è conteggiato per difetto, essendo possibile conteggiare solo le visite “ufficiali” o quelle delle comitive accompagnate, a quanto mi risulta. Sono abbastanza informato essendo originario dell’area geotermica. Per quanto riguarda i suoi prossimi viaggi, un buon punto di partenza per avere maggiori informazioni è il sito del Consorzio Turistico (in particolare la parte relativa alla geotermia) che contiene numerose informazioni (anche relative a percorsi trekking, bici, etc. e ad alloggi) al riguardo: http://www.volterratur.it/vieni/geotermia/
Grazie infinite per la condivisione di queste preziose informazioni.
Mi fa davvero piacere poter arricchire l’articolo.