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Dotch Garland Windsor (1896-1964), insieme a sua moglie Alberta e una piccola mandria di bestiame, arrivò in Arizona dal New Mexico alla fine degli anni ’30, stabilendosi nel vecchio ranch dall’altra parte del fiume che si trovava difronte alla posizione del Trading Post.
Intorno al 1940, l’aumento del traffico turistico nella US-66 li spinse a fondare il Trading Post di Dotch Windsor. Vendevano benzina della Gulf, tappeti e gioielli indiani, curiosità e articoli vari. Il nome fu successivamente cambiato in Painted Desert Trading Post, e infine in Painted Desert Trading Post di Dotch Windsor, presumibilmente per distinguere la loro posizione dal Painted Desert Park, Painted Desert Inn, Painted Desert Point e Painted Desert Tower, ciascuno di essi poco distanti l’uno dall’altro (dieci miglia circa).

La location, che comprendeva anche alcuni semplici alloggi, veniva riscaldata da una stufa a legna in inverno e faceva affidamento sulla brezza dell’aria del deserto attraverso un portico per alleviare le afose notti estive. Avevano un pozzo e un generatore alimentato da un mulino a vento per l’elettricità e l’acqua. Era, e rimane, un ambiente duro, quasi estremo per i confort di oggi.

I Windsor divorziarono nel 1948, a quel punto Alberta scomparve dalla storia.
Nel 1950, all’età di cinquantaquattro anni, Dotch sposò Joyce “Joy” Nevin, di ventisei anni. Joy era arrivata in Arizona dal Rhode Island nel 1943 in seguito alla morte del suo fidanzato, il pilota dell’Army Air Corps Elton Cooke.
Gestiva un’attività di fornitura di scorte per allevatori dal suo camion e così conobbe Dotch. Nel 1952 nacque Addilade “Dee” Windsor, completando così la nuova famiglia. Oltre all’attività commerciale, possedevano cavalli, circa ottanta capi di bestiame e avevano un cane di nome Navajo.

La US 66, asfaltata qui all’inizio degli anni ’30, si stava ormai logorando e nel 1954 furono elaborati alcuni piani per una tangenziale che avrebbe isolato definitivamente il trading post. Nel 1956 Dotch e Joy divorziarono e nel 1958 fu completata la nuova autostrada, costringendo Dotch a chiudere le porte dell’attività.
Lui è rimasto per un certo periodo dopo la tangenziale, badando al suo bestiame, poi si trasferì a Holbrook, dove morì nel 1964 all’età di sessantotto anni.

Joy Nevin, dopo essere tornata a est, rientrò a Holbrook nel 1970. Col tempo divenne una delle residenti più influenti della città ed è stata onorata di una strada che porta il suo nome. È morta nel 1998. Sua figlia, che si fa chiamare Adela, è tornata a trovarla più volte.

Tra i concorrenti di Dotch, rimane solo il Painted Desert Inn, nascosto e protetto entro i confini del Parco Nazionale della Foresta Pietrificata. Un paio di miglia a ovest della stazione commerciale, la vecchia US 66 è bloccata dalla recinzione che delimita il confine del parco. Sette miglia a est, la strada è interrotta dalla I-40.
Ancora oggi il Painted Desert Trading Post è considerato un gioiello della Route 66. Il suo ambiente desolato ma scenografico, il suo simbolismo intrinseco e il fatto di non essere mai stato riaperto contribuiscono al suo significato storico. Oggi la stazione commerciale è curata dalla Route 66 Co-Op e restaurata da volontari dell’associazione, un gruppo di conservazione senza scopo di lucro dedicato a garantire la sua presenza nel paesaggio per le generazioni a venire. Un’altra perla nascosta della Route 66.

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