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Oggi andiamo alla scoperta delle più caratteristiche zone di Lower Manhattan; Chinatown che raggiungiamo con la metro B o D scendendo alla stazione di Grand Street, Little Italy, SOHO, Village, Meatpacking District e High Line, una giornata intensa e per certi versi stancante, ma che affrontiamo con il solito entusiasmo che accompagna le nostre visite di New York City.

Usciti dalla metro, ci troviamo subito catapultati nel pittoresco quartiere cinese, fatto di negozi di cibo ed elettronica. La storia vuole che il primo immigrato cinese, arrivò qui nel 1858 e si stabilì in Mott Street, negli anni successivi pochi altri lo raggiunsero, ma intorno al 1965 avviene il vero boom demografico e piano piano il quartiere si ingrandisce, arrivando ad inglobare gran parte di Little Italy.
Arrivati in zona, si capisce subito, senza bisogno di indicazioni, che siamo nel quartiere cinese; le uniche scritte che vedrete saranno proprio quelle in lingua cinese; addentratevi pure nelle strade interne, troverete un brulicare di gente indaffarata ed una miriade di negozi, ma attenzione a cosa acquistate, difficilmente si tratterà di prodotti originali.

Il cuore di Chinatown sono sicuramente Canal Street e Grand Street, ed ovviamente le varie strade che si diramano verso nord; imboccando Mulberry Street, si arriva fino al quartiere italiano, dove ahimè è rimasto davvero poco di quello che negli anni d’oro fu uno dei quartieri più caratteristici di tutta Manhattan.
Al giorno d’oggi, sono pochi i locali autentici, uno su tutti è il Di Paolo’s ed alcuni bar e ristoranti lungo Mulberry Street,  una visita la merita anche la Most Precious Blood Church, una chiesa cattolica, dove ogni anno, durante la Festa di San Gennaro, a metà settembre, si celebra la messa più caratteristica di Lower manhattan.

Percorrendo Canal Street si arriva fino a TriBeCa, da dove, imboccando la Broadway verso nord, ci inoltriamo in quello che per me è il quartiere più iconico di tutta manhattan, ovvero SOHO (acronimo di South of Houston Street), con i suoi edifici di ghisa, ai piedi dei quali, delle grosse scalinate, sono per me un punto immancabile dove sostare per guardare le persone che passeggiano nelle strade di questo borhood, edifici stupendi ed unici al mondo, quasi sempre ben tenuti e ristrutturati.

Sopratutto percorrendo la Broadway, ci accorgiamo, dell’alta concentrazione di negozi che caratterizzano questo quartiere, e delle tante gallerie d’arte moderna e negozi vintage ( che però troverete più internamente nelle strade adiacenti alla Broadway).


L’edifici più bello e famoso di SOHO si trova al 488, sempre sulla Broadway angolo Broome Street, si tratta dell’Haughwout Building, una sosta per ammirarlo e fotografarlo è d’obbligo, tra l’altro in questo incrocio, capita spesso di incontrare personaggi famosi ed artisti di strada, lo dico per esperienza personale.


Ma torniamo ai nostri edifici di ghisa; percorriamo la Broadway verso nord fino ad incontrare Spring Street, quindi giriamo a sinistra e di nuovo a sinistra su Greene Street, dove troviamo altri ottimi esempi di capolavori in ghisa: ai numeri 72-76 troviamo il “King of Greene Street”; ai numeri 28-30 c’è l’edificio conosciuto come the “Queen of Greene Street”, fermatevi nelle sue scale e riposatevi.
Proseguiamo poi verso sud su Greene Street fino ad incontrare Canal Street e quindi giriamo a destra fino a prendere la W Broadway, ll tratto che va tra Spring Street e Prince Street, un tempo era la zona principale delle gallerie d’arte, ce ne sono ancora, ma il suo splendore l’ha raggiunto sicuramente negli anni ’90.

Dalla W Broadway proseguiamo verso nord fino ad Houston Street, che prendiamo girando a destra, proseguiamo quindi fino ad incontrare nuovamente la Broadway, arrivando così nel Village, dove si respira un’aria davvero frizzante; questa zona è famosa per la New York University, una delle più grandi di tutti gli USA. Qui si trova anche lo splendido Washington Square Park, uno dei più tranquilli di tutta Manhattan, incontrerete spesso suonatori di strada ed artisti vari, e tanti studenti che nelle ore di pausa, popolano questo angolo verde. Noi, prima di fermarci nel parco, decidiamo di andare a prendere il pranzo a Whole Food Market in Union Square, per poi tornare a Washington Square Park poco dopo.

Ad est del parco si trova Macdougal Street, questa strada è stata il cuore pulsante della vita culturale del Village, qui si trova anche il Caffè Reggio, al numero 119, il cui fondatore, ha introdotto il cappuccino negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’30, all’interno del locale c’è ancora la macchina da caffè originale, risalente al 1902. In più in questo caffè sono state girate anche alcune scene del Padrino II, che i fans non mancheranno di riconoscere.
Proseguiamo verso sud, ed imbocchiamo Bleecker Street, arrivando così ad incontrare Morton Street che prendiamo girando a sinistra, per poi imboccare Bedford Street, che definirei, senza mezzi termini, la più caratteristica e desiderata da chi vuole vivere nel Village e può permettersi gli affitti di questa zona. In questa strada, ci sono molte case interessanti da vedere e fotografare; per esempio, è qui la casa più stretta di tutta Manhattan, si trova al numero 75, la casa è larga solo 3 metri, ma il suo valore supera i 4 milioni di dollari!
All’angolo tra Bedford Street e Grove Street c’è il palazzo inquadrato nella serie Friends, un must per tutti gli amanti di questo show, più avanti al numero 102, sulla destra, c’è la casa in stile Chalet dove ha vissuto, tra gli altri, anche Walt Disney.

Arriviamo così al termine della strada, giriamo a destra, prendendo Christopher Street, cuore della comunità gay newyorkese; questa zona è molto colorata e ricca di locali alla moda e molto famosi, tornando su Bleeker Street, per esempio, possiamo fermarci al Magnolia Bakery per gustare il più famoso cupcake di tutta Manhattan.

Poco dopo, imbocchiamo Perry Street, dove al numero 62 troviamo la casa di Carrie Bradshaw nel telefilm, Sex and the City, foto di rito e poi proseguiamo verso Chelsea Market e la High Line.
Decidiamo di acquistare un po’ di frutta fresca al Chelsea Market, sulla Gansevoort Street, e proseguiamo verso l’ingresso sud della High Line, camminando per un po’, e fermandoci in uno dei tanti posti dove sono presenti delle panchine per sederci e fare merenda.

Proseguiamo quindi verso nord fino all’uscita della High Line sulla 34th strada, da qui arrivare a Times Square è un attimo, ma alcune tappe sono, per noi, praticamente obbligatorie, ovvero; B&H dove poter acquistare qualsiasi prodotto elettronico consumer o professionale a prezzi imbattibili, il Medison Square Garden che non ha certo bisogno di presentazioni, ed ovviamente Macy’s, dove rischiamo di perderci per un giorno intero.

Nei pressi del Madison Square Garden, troviamo il The Pennsy Food Hall, dove ceniamo con splendidi piatti Vegan, dopo, proseguiamo la nostra camminata chilometrica fino ad arrivare a Times Square, un po’ di foto, un po’ di visite nei negozi e poi riprendiamo la metro per andare a riposarci, la prima vera giornata di visita della grande mela si è conclusa, abbiamo camminato per oltre 20 km senza nemmeno rendercene conto!
Rientriamo così al nostro albergo per il meritato riposo.

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