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I percorsi da trekking nella zona del Chianti sono molti, alcuni talmente famosi da essere conosciuti in tutto il mondo, ma noi ci siamo concentrati su un percorso insolito per chi visita questa famosa area Toscana, ci siamo recati a Cintoia, meno famosa del comune di Greve in Chianti di cui fa parte, ma lo abbiamo fatto perché il percorso ci ha incuriosito molto, l’anello di Cintoia ci ha davvero sorpresi.

La località si trova in provincia di Firenze, praticamente al confine con la zona del Chianti, il percorso di chiama “Anello di Cintoia“, un trail a sud del capoluogo toscano che racchiude dei segreti davvero interessanti.

Molto importante dal punto di vista paesaggistico ma sopratutto storico, l’anello si percorre in circa 4 ore e mezzo con un buon ritmo, altrimenti la media si aggira sulle 6 ore. Presenta alcuni tratti in salita piuttosto impegnativi con una discesa altrettanto importante, sia che il loop venga percorso in un senso o nell’altro.

Storia e Natura

Noi siamo partiti da Mugnana, dove abbiamo parcheggiato l’auto difronte al Castello, da qui prendendo per qualche metro la strada asfaltata in direzione Strada in Chianti, abbiamo imboccato il sentiero CAI 18 che si trova a sinistra e che costeggia il Castello di Mugnana da cui scende nel bosco fino ad arrivare a dei ruderi; si tratta probabilmente di un vecchio mulino ad acqua con annessa casa dei gabellieri. Proseguendo risaliamo poi fino al Castello di Sezzate per poi girare a destra e ammirare il panorama che si apre sulla valle.

Da qui il trail porta in quella che è dal punto di vista storico il tratto più interessante; dopo una bella passeggiata dentro al bosco, arriviamo al ponte medioevale arricchito da splendide cascatelle, un angolo magico che abbiamo apprezzato fin da subito e dove ci siamo fermati per il pranzo al sacco. Immersi nella natura, soltanto noi in compagnia del bosco toscano.

Un’antica strada etrusca, poi romana e medioevale che in alcuni tratti è ancora ben conservata, il tutto con spesso degli stupendi muretti a secco, tipici del territorio toscano, inizia qui la parte storica dell’anello di Cintoia.

Riprendiamo il percorso dopo pranzo

Attraversato il ponte, giriamo a sinistra per arrampicarsi su una vecchia mulattiera, adesso malmessa ma percorribile a piedi, da qui in poi il percorso si dirada arrivando fino a una casa privata sulla sinistra, dove cartelli piuttosto preoccupanti, ci fanno capire che non siamo ben tollerati, ma il percorso CAI lo si può attraversare senza problemi.

Appena superata la casa, si gira a sinistra guadando il piccolo fiume, poi nuovamente a sinistra e successivamente a destra poco dopo l’inizio della salita, tutto segnalato, non vi preoccupate.

Più avanti incontriamo la strada asfaltata che prendiamo a sinistra fino a raggiungere, dopo una discreta salita, il Castello di Cintoia che superiamo continuando il percorso e da dove inizia un tratto in salita davvero lungo e impegnativo che ci porta fino alla vetta, per poi scendere verso “La Panca” lungo una strada bianca ampia e ben messa.

Si attraversa così la strada asfaltata e proseguendo nel percorso 18, giungiamo a Casa Venagrossa e poco dopo ai ruderi di S. Giusto, da qui inizia la discesa, da prima semplice e ben messa, più avanti purtroppo una frana di grosse dimensioni ha decisamente modificato la conformazione del territorio e del rispettivo percorso che diventa molto accidentato anche se praticabile senza difficoltà ma con le dovute attenzioni.

Arrivati in fondo alla discesa, ci troveremo nei pressi della strada asfaltata da cui, girando a sinistra, torniamo al parcheggio dove abbiamo lasciato a nostra auto, finisce qui per noi l’angelo di Cintoia.

Molti chilometri e molte salite

Un percorso di 12,61 km, in alcuni tratti molto impegnativo, 4 ore e 21 minuti, senza contare la pausa pranzo, che ci hanno regalato tante emozioni e che è possibile arricchire anche con alcune deviazioni per raggiungere per esempio l’Abbazia di Montescalari ( 4 chilometri in più tra andata e ritorno), la cui deviazione si trova in prossimità della discesa su strada bianca che porta a La Panca, oppure visitare i resti del Castello di Cintoia. Abbiamo toccato i 620 metri della cima più alta e i 204 della fondo valle.

Una bella giornata per fare un bel trekking nel Chianti, ripeto impegnativo, ma molto emozionate sia dal punto di vista paesaggistico che storico e naturalistico, ecco qui sono i dati e la mappa del percorso.

Se questo percorso vi è piaciuto, vi consiglio un altro trail da fare in Toscana non nel Chianti, ma nel cuore della Val d’Orcia; cliccate qui e buona passeggiata!

Roberto Rossi

ROBERTO ROSSI (Arezzo 1971) si diploma in elettronica nel 1990, ma fin da subito manifesta il suo interesse per la fotografia ed i viaggi, anche grazie al papà fotografo ed a tanti amici viaggiatori.
"Ricordo ancora quando da piccolo mi recavo nell'agenzia viaggi del mio paese a prendere le brochure appena arrivate, mi bastava aprirne una per iniziare a viaggiare con la mente. Poi per fortuna all'eta di 16 anni il mio primo viaggi in Marocco, da li un susseguirsi di emozioni ed avventure in tutto il mondo."

Roberto ha sempre dimostrato un'attrazione particolare per gli USA, nazione che conosce profondamente, dalle grandi città dell'est, una su tutte New York City, ai grandi parchi dell'Ovest, non ultima la strada che lo ha cambiato per sempre, la Route 66, per la quale pubblica la sua prima opera "Route 66 il mito Americano" - edizioni Amazon, nel 2017.
Artista, viaggiatore, motociclista, tutte passioni che esprime nel suo blog Vegani in Viaggio e nelle pubblicazioni ricche di foto e curiosità, ma sempre essenziali ed estremamente efficaci, niente di superfluo, tutto pensato per aiutare il viaggiatore.
Vegano da molti anni, amante della Natura e degli animali, ha un amore particolare per i gatti con cui condivide da sempre la sua vita.

Nel 2021 è diventato USA AMBASSADOR, specialista of the United States of America, un riconoscimento prezioso di Visit USA Italia.

La passione per la fotografia, i viaggi e la grafica (sua principale attività), regalano un mix sempre attento e funzionale in ogni opera realizzata, Roberto ama chiudere spesso i suoi racconti scritti o narrati con una frase che esprime tutta la sua passione per la vita e le avventure in giro per il mondo:
"Buon viaggio ovunque la vita vi porti!"

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