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Il Pratomagno offre molti percorsi da trekking, alcuni famosi altri meno, alcuni difficili altri facili. In quesa occasione ci siamo concentrati su un loop di 13 km con un dislivello importante ma non eccessivamente impegnativo; insomma un trail piacevole che offre dei punti di vista diversi dal solito percorso sul crinale che porta alla Croce del Pratomagno.

Iniziamo l’avventura

Il percorso inizia poco prima di arrivare a Monte Lori, per l’esattezza dove parte la strada sterrata che porta al campeggio, normalmente qui si trova parcheggio senza difficoltà.
Siamo a quota 1137 metri da dove inizia il sentiero CAI 32; si tratta di una larga strada forestale che passa a fianco di un campeggio, da dove proseguiamo in discesa fino ad arrivare a un bivio che prendiamo a destra, si tratta sempre del CAI 32 per La Badia.

Badia S. Trinità

Al bivio successivo continuiamo sempre per la stessa direzione, fino a giungere, dopo aver attraversato un ponte di legno sul fosso, alla Badia S. Trinità che fu fondata nel 960, quando le vie di comunicazioni erano ancora quelle dall’antico reticolo viario romano, rimaste o riadattate dopo le devastanti guerre fra Goti/Bizantini, Bizantini/Longobardi, Longobardi/Franchi, ecco perché si trova in una zona apparentemente lontana dalle attuali vie di comunicazione.
Nel periodo tra il XIII e il XIV secolo, il monastero raggiunse il suo massimo splendore, ma verso la fine del Medio Evo, il sistema viario cambiò radicalmente e il monastero si trovò fuori dalle direttrici principali iniziando così la sua inesorabile decadenza, attualmente è in stato di abbandono anche se si è tentato un recupero parziale.
Se volete approfondire l’argomento, troverete un interessante articolo nel sito del CAI Valdarno Superiore.

Dopo una visita della Badia, riprendiamo il nostro cammino sul sentiero CAI 44 che inizia a salire inerpicandosi dentro al bosco, attenzione perché non è ben segnalato e anche la manutenzione lascia a desiderare nascondendo in parte il sentiero, quindi è facile sbagliare e allungare la camminata.

Se tutto è andato bene arriveremo al Passo alla Fonte, dove incrociamo la strada forestale che prendiamo a sinistra, dopo poco giungiamo a un bivio con 3 trade, dobbiamo prendere quella centrale che sale verso una cancello, si tratta del sentiero CAI 38.

Entriamo dentro un fitto bosco dove si trova la “Casetta del Conforto“, un piccolo rifugio ben tenuto con un’area picnic all’esterno che si raggiunge con una breve deviazione dal percorso CAI 38 in discesa verso sinistra, è segnata e visibile non potete sbagliarvi.

Sentiero CAI 00

Riprendendo il sentiero originale, usciamo dopo pochi minuti dal bosco, incontrando così il sentiero CAI 00; il famoso percorso lungo il crinale. Da qui possiamo girare a destra per arrivare alla Croce del Pratomagno, oppure optare per il rientro verso il parcheggio semplicemente girando a sinistra e proseguendo poi a destra al primo incrocio (in discesa e non in salita), giungendo così dopo poco a Monte Lori, e proseguendo lungo la strada asfaltata giungiamo al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto.

Un percorso semplice, anche se il dislivello non è trascurabile. Una serie di sentieri meno conosciuti che portano nel cuore del bosco del Pratomagno e alla scoperta di una perla unica; La Badia di S. Trinità.

Qui sotto la solita mappa che potete usare per non perdervi nel Pratomagno!

Roberto Rossi

ROBERTO ROSSI (Arezzo 1971) si diploma in elettronica nel 1990, ma fin da subito manifesta il suo interesse per la fotografia ed i viaggi, anche grazie al papà fotografo ed a tanti amici viaggiatori.
"Ricordo ancora quando da piccolo mi recavo nell'agenzia viaggi del mio paese a prendere le brochure appena arrivate, mi bastava aprirne una per iniziare a viaggiare con la mente. Poi per fortuna all'eta di 16 anni il mio primo viaggi in Marocco, da li un susseguirsi di emozioni ed avventure in tutto il mondo."

Roberto ha sempre dimostrato un'attrazione particolare per gli USA, nazione che conosce profondamente, dalle grandi città dell'est, una su tutte New York City, ai grandi parchi dell'Ovest, non ultima la strada che lo ha cambiato per sempre, la Route 66, per la quale pubblica la sua prima opera "Route 66 il mito Americano" - edizioni Amazon, nel 2017.
Artista, viaggiatore, motociclista, tutte passioni che esprime nel suo blog Vegani in Viaggio e nelle pubblicazioni ricche di foto e curiosità, ma sempre essenziali ed estremamente efficaci, niente di superfluo, tutto pensato per aiutare il viaggiatore.
Vegano da molti anni, amante della Natura e degli animali, ha un amore particolare per i gatti con cui condivide da sempre la sua vita.

Nel 2021 è diventato USA AMBASSADOR, specialista of the United States of America, un riconoscimento prezioso di Visit USA Italia.

La passione per la fotografia, i viaggi e la grafica (sua principale attività), regalano un mix sempre attento e funzionale in ogni opera realizzata, Roberto ama chiudere spesso i suoi racconti scritti o narrati con una frase che esprime tutta la sua passione per la vita e le avventure in giro per il mondo:
"Buon viaggio ovunque la vita vi porti!"

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