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Era il 1 marzo del 1872, quando l’allora presidente Americano Ulysses S. Grant decise di istituire il primo parco nazionale mondiale, in un’area geografica di oltre 8.900 chilometri quadrati tra Wyoming, Idaho e Montana, più o meno la stessa superficie dell’Umbria.

Nasceva così Yellowstone N.P., sua maestà il parco!

Ne ho già ampiamente parlato in questo articolo dove ho raccontato il viaggio fatto nella Real America, partendo da Denver e arrivando a toccare parchi stupendi, compreso appunto Yellowstone.

Molte informazioni sul parco, cosa vedere, dove dormire, quali trail percorre, come visitarlo in auto e così via, le trovate nel mio libro “Wild America, viaggio nel vecchio west“.

Visitarlo non è complicato, è possibile farlo percorrendo il Grand Loop, un percorso a forma di 8 che tocca quasi tutte le attrazioni del parco, corre lungo la Lamar Road, la strada principale all’interno del parco che tutti percorrono per visitarlo. Noi il primo giorno ci siamo concentrati sulla visita di alcuni dei viewpoint più famosi, ma già arrivare nel cuore del parco percorrendo la HWY 20 è un’emozione unica, nonostante alcune aree devastate dagli incendi ci lasciano un po’ di amaro in bocca.
Sappiamo però che qui capita spesso ed è un fenomeno spontaneo vista la natura vulcanica del luogo.

Mentre il secondo giorno Gibbon Falls è stata la nostra prima tappa e la sorpresa è stata tanta, soprattutto quando abbiamo avvistato un orso che passeggiava nei pressi del Madison Campground: è emozionante vedere gli animali liberi nel loro habitat. Anche se queste cascate non potranno certo rivaleggiare con quelle del Grand Canyon of the Yellowstone, valgono sicuramente una sosta; si visitano velocemente e sono davvero accattivanti.

Per finire, la terza giornata dentro al parco inizia di buona mattina, lo attraversiamo verso sud per arrivare al Grand Teton National Park lungo la Highway 191. Anche questo è un parco immenso e bellissimo; in autunno i suoi colori caldi, che contrastano con le gigantesche montagne e il Jackson Lake, riempiono gli occhi e l’anima.

Oggi voglio festeggiare il suo compleanno, i suoi 150 anni, pubblicando in anteprima un estratto del libro di prossima pubblicazione scritto a 4 mani con l’amico e collega di penna Tiziano Brignoli.

Faceva freddo, avevo indossato il cappotto buono e mentre l’emozione cresceva, mi rendevo conto che da lì a poco sarei finalmente sceso dall’auto; una luccicante Fiat 500 forse più fredda dell’aria esterna, ma ero trepidante e non vedevo l’ora che l’auto si fermasse.
Mio babbo rallento dinnanzi allo stop, un solo istante prima di ripartire ingranando prima e seconda marcia con decisione, un’altra svolta a destra e fermò l’auto difronte alla scalinata del cinema.

Era buio, molte persone fuori attendevano di entrare mentre parlavano del più e del meno. Il mio sguardo si posò sulla locandina del film Biancaneve e i 7 nani, per un bambino di 8 anni era come varcare la soglia di Disneyland.

Il film era già un classico, ma per me sarebbe stata la prima visione, me ne avevano parlato in molto e mi ero emozionato all’idea di vederlo per la prima volta con i miei occhi. Esco dall’auto con non poca difficoltà, mia mamma mi prese per mano e salutammo mio babbo che sarebbe tornato a prenderci più tardi.

Salgo emozionato i 4 scalini in marmo ed entrando nella hall del cinema vedo un sacco di immagini del film appese con dei chiodini alla parete della stanza, mi giro intorno in una sorta di giro vorticoso per poterle ammirare tutte. Mia mamma prende i biglietti, paga con poche lire e nonostante fosse ancora presto ci incamminiamo verso la sala. Una porta in legno con dei vetri smerigliati si apre dinnanzi a noi, un signore barbuto strappa i biglietti e con una dolcezza unica mi scompiglia i capelli già ritti nonostante la mia giovane età.

Divertiti figliolo, questo film ti piacerà

Lo guardai incuriosito, non capivo perché mi avesse toccato i capelli e non nego che il gesto mi innervosì un po’, ci avevo messo del tempo per sistemarli, la mia prima volta al cinema era un evento importante per un ragazzino di 8 anni.

Scelsi di andare in platea, mia mamma me lo chiese più volte, non capii neanche la differenza tra platea e galleria, ma l’idea di essere più lontano dallo schermo non mi piacque, volevo vedere negli occhi Biancaneve.
Ci sedemmo, mia mamma alla mia sinistra e un posto voto a destra, eravamo praticamente al centro della sala e da lì a poco iniziarono a riempirsi tutti i posti.

Mentre sgranocchiavo dei caldi popcorn, leccandomi le dita per togliere il sale, le luci si spensero una dopo l’altra. Il logo Disney comparve sullo schermo, gigantesco e luminoso, la sala si zitti.

Mi aspettavo di vedere le immagini del cartoon comparire da lì a poco, ma invece i miei occhi iniziarono a riflettere un’immagine che non dimenticherò mai; una prateria infinita piena di animali, che non conoscevo, non li avevo mai visti, erano bellissimi e giganteschi, una scritta bianca comparve al centro dello schermo; Yellowstone.

Fu la prima volta che vidi una parola scritta in una lingua diversa dalla mia, mia mamma non sapeva cosa volesse dire, ma capii subito che mi sarebbe rimasta impressa nella mente per sempre…


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foto: Carlotta Gandolfi

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2 Comments

  1. eccolo qui un viaggio che sogno da tanto tempo. chissà se prossimamente riuscirò!

    1. Ti auguro di poter realizzare il sogno, Yellowstone è spettacolare

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