Tempo di lettura: 5 minuti

Villa di Cazzano si trova a pochi chilometri da Verona, in val Tramigna, definita la valle dei ciliegi o via dei ciliegi se si parla della strada provinciale 37/a. Basterebbe questo per decidere di visitare questa zona, ma qui c’è di più, ovvero lo splendido Parco naturale Regionale della Lessinia, Verona e il Lago di Garda a pochi chilometri.
Ogni recensione che si rispetti inizierebbe così, e in fatti pensavo di partire così anche io, ma dopo l’esperienza fatta durante il weekend che abbiamo trascorso alla Villa di Cazzano, mi sento in obbligo di cambiare gli schemi e iniziare così:

Appena arrivati alla Villa di Cazzano e parcheggiata la moto al coperto all’interno della struttura, siamo stati accolti a braccia aperte da questa vecchia villa che risale al 1700, non so come spiegarlo, ma sembrava quasi che la casa ci stesse aspettando, che si fosse preparata per noi, indossando il vestito delle occasioni importanti, profumandosi e truccandosi quel poco per mettere in risalto i suoi pregi.
In realtà ci hanno accolto a braccia aperte i gentili proprietari e gestori della villa, persone stupende che amano e conoscono bene questa vecchia signora, ma una volta dentro la nostra stanza l’atmosfera era talmente intima e accogliente da risultare noi stessi parte integrante di questa casa finemente ristrutturata che di vecchio non ha più nulla, una delle poche case che secondo me hanno un’anima.

Qui si è pensato a tutto durante la fase di ristrutturazione, cercando di riutilizzare mobili e sedie originali ferme qui da anni con il peso dei decenni addosso, si è preferito riportare a vista alcune parti dei muri e riutilizzare tutto il possibile; travi, scale, accessori in legno, ecc.
Insomma si è dato nuova vita a tutto in un mix vincente tra modernità e tradizione, si respira la storia del luogo, non mancano però confort moderni e concezioni all’avanguardia come molti elementi di domotica, pannelli solari per riscaldare l’acqua, riciclo di ogni prodotto, assenza totale di plastica (niente bicchieri o bottiglie, solo vetro e acciaio), prodotti da bagno biologici e a km zero, acqua filtrata, isolamento termico e acustico.

Non è un caso che nel nome sia presente anche la dicitura “BioLuxury“, qui il biologico è preso seriamente in considerazione e anche il vegan è altrettanto importante.

Vogliamo parlare della colazione vegana?
Dolci fatti in casi, bevande vegetali di ogni tipo, ottime marmellate prodotte da un’azienda biologica locale, ottimi caffè e cappuccini.

Vi state chiedendo se c’è stato un lato negativo in questo nostro soggiorno?
Ebbene si, c’è; purtroppo siamo stati qui per una sola notte. Qui ci si sente a proprio agio e parte integrante della casa, sembra di essere nella casa di famiglia sempre desiderata, non si andrebbe mai via!
Pace e tranquillità, armonia e sicurezza.

Vegan e Bio sono presi in seria considerazione, non sono qualcosa di messo li perché di moda; lo dimostra la profonda conoscenza dell’argomento da parte di Marco e Marta, i proprietari della Villa di Cazzano, e Nicolò che ci ha illustrato il funzionamento di tutti gli accessori presenti nella nostra stanza e che ci ha fatto accomodare in salotto per il check-in, non su un freddo bancone di una reception ma in una sala comoda e accogliete.

Villa di Cazzano è anche certificata VeganOK, una garanzia in più sulla bontà e serietà del progetto.

Ogni stanza ha il nome di un fiore e non è una scelta casuale, perché Marta è un’esperta conoscitrice dei Fiori di Bach; vengono organizzati spesso corsi ed eventi legati a questo mondo e non solo, la pagina dedicata sul loro sito web, propone continuamente iniziative, vi consiglio di visitarla con una certa frequenza, troverete sicuramente qualcosa di vostro interesse.

A noi Vegani in Viaggio non piace dare delle stelle alle nostre recensioni, preferiamo descrivere l’esperienza e portarvi con noi alla scoperta delle strutture ricettive che visitiamo, ma qui se ci fossero 5 stelle come nelle classiche recensioni, se le meriterebbe tutte!

Come dicevo, nelle vicinanze è possibile visitare il Parco Naturale Regionale della Lessinia, la splendida Soave con il suo castello e il centro storico ben tenuto. Per cena posso consigliarvi la Pizzeria Acquario a Soave, purtroppo non ha mozzarella vegetale, ma molti tipi di impasti e la pizza è ottima.
Altrimenti spostandoci a Verona, ci sono due ottimi ristoranti vegani; il Ristorante Flora dove abbiamo pranzato trovandoci benissimo (buffet a peso con pietanze favolose di cui trovate delle foto qui sotto) dolci pazzeschi e personale gentile e preparato, oppure il Ristornate Vegano Biologico La Lanterna, uno dei più famosi della città di cui faremo presto una recensione.

Per quanto riguarda la visita del parco, vi propongo qui sotto un possibile percorso da seguire e i principali punti di interesse:

Covolo di Camposilvano: Un enorme pozzo del diametro di oltre un centinaio di metri e profondo una sessantina, sono le misure di questo spettacolare fenomeno della natura dovuto a diversi crolli di un’ampia grotta residuale di fenomeni carsici tipici del degrado degli strati di Calcare Rosso.
Il posto è davvero suggestivo.

Il ponte di Veja: Un arco naturale di circa 40 metri, una larghezza di venti e uno spessore di nove, un vero e proprio ponte costruito da madre natura attraverso l’erosione di un’antica caverna carsica. Ai lati del ponte ci sono alcune grotte che sono state abitate addirittura 100.000 anni fa.

Parco delle Cascate: nel piccolo paesello di Molina c’è un bel parco dove poter visitare delle splendide cascate. Si può fare una bella passeggiata e trovare refrigerio durante la stagione estiva.

Corno d’Aquilio: Segna il limite settentrionale della Valpolicella. Il suo nome deriva dal latino aquilus, che significa fosco. Offre una splendida vista che nelle giornate limpide può arrivare addirittura fino a Venezia.

Spluga della Preta: si tratta di un abisso carsico che si trova nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo vicino alla sommità del Corno d’Aquilio a nord. La profondità attualmente esplorata di questa grotta è di 877 metri nel suo punto più basso con cunicoli ancora inesplorati.

Passo delle Fittanze: collega il Veneto con il Trentino.

Giazza: qui si parla ancora l’antica e incomprensibile lingua dei cimbri, il popolo che originariamente ha fondato i tredici comuni della Lessinia. Una piccola cittadina che merita una sosta per un caffè o una merenda.

Cava della Pesciara e museo dei fossili: qui sui Monti Lessini, una volta c’era il mare, a dimostrarlo ci sono la stratificazione rocciosa e gli incredibili fossili ritrovati nella zona che in parte sono esposti nel Museo di Bolca.

Campiano: una pausa caffè in questa piccolissima cittadina che vanta due ristoranti tipici prima, noi abbiamo mangiato bene e vegan alla Trattoria Murareto.

Verona
Soave

Potrebbe piacerti anche...

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vegani in Viaggio

GRATIS
VISUALIZZA