Dopo Wasteland, Alessia Turri ci porta nuovamente in viaggio nel suo mondo; nel west americano dove vivono ancora personaggi morti da tempo, ghost town polverose e graffiti che si illuminano sotto la luce della notte.
Un libro ricco di storie, di persone, di emozioni, una pubblicazione capace di portare il lettore dentro un mondo fermo nel tempo, in un film che passa dal Bianco e Nero al Colore semplicemente girando pagina; il film di Alessia Turri, il suo mondo, quello del west americano ricco di storia e di personaggi surreali, quasi inventati ma che invece sono veri e sono proprio loro a rendere uniche le storie raccontate nel libro.
Everland. Morti e rinascite nel Sudovest americano è un libro denso di particolari, di avventure, di dettagli; leggendolo sembra di vedere i luoghi descritti, di essere li accanto a quelle persone di cui parla Alessia e a cui dare la mano per salutarli appena finito il capitolo che li riguarda.
Un viaggio insieme alla scrittrice che permette a tutti di vivere le emozioni di un On The Road intenso e affascinante, uno di quei viaggi che in pochi possono fare nella vita ma che tutti possono vivere leggendo Everland.
Viaggi nel cuore degli sconfinati spazi americani dove vivono gli alieni, nel cuore di ghost town dimenticate, o nel soggiorno di una famiglia che vive dentro a una casa piena di bare.
Contraddizioni che rendono gli Stati Uniti d’America cosi affascinanti e unici al mondo.
Storie di vita e di morte che Alessia racconta in modo dettagliato e coinvolgente, tanto da farci sentire partecipi delle sue emozioni.
Leggendolo ho scoperto una Las Vegas inaspettata, distante dalla visione che tutti abbiamo di questa città. Ho sconosciuto la storia di Marta, una ballerina newyorkese che ha realizzato il sogno della sua vita; ballare nel suo teatro in mezzo al deserto…