Tempo di lettura: 6 minuti

Il Monte Cimone, la cima più alta dell’Appennino Settentrionale, è oggi la meta perfetta per un trekking fisicamente impegnativo ma molto gratificante.

Abbiamo soggiornato in un appartamento a Le Polle, località ai piedi del Cimone comoda per un weekend all’insegna della natura e del trekking, si tratta del Residence Le Polle.
Da qui abbiamo risalito a piedi gli impianti da sci fino a raggiungere il Bar-Rifugio Pian Cavallaro (m.1880) e successivamente la vetta.
Vi propongo due percorsi; uno lo abbiamo fatto il sabato, l’altro la domenica.

Le Polle, Pian Cavallaro, Monte Cimone, Passo del Lupo e rientro.

Iniziamo la nostra avventura dal residence, ci aspetta una salita di oltre 5 chilometri con un dislivello complessivo di quasi 900 metri. Alla fine della giornata ne conteremo ben 971.

Non è un’escursione alla portata di tutti, occorre un discreto allenamento e una buona dose di adattamento, perché a un certo punto del percorso dovremo anche riascendere tra le rocce in un trail piuttosto sconnesso e mal mantenuto. Ma ne è valsa la pena, il panorama e la temperatura ottima ci hanno rigenerato.

Iniziamo la salita seguendo il sentiero del CAI n. 477, che altro non è che una parte della pista da sci “Sette Fontane”. È un tratto piuttosto lungo decisamente impegnativo che non smette mai di salire e con dei tratti in forte pendenza nei quali ci aiutiamo con le nostre fidate bacchette.

Come tappa intermedia, dopo 2 chilometri e mezzo e 440 metri di dislivello, giungiamo alla seggiovia. Dopo una pausa per recuperare il fiato lasciato dietro di noi in salita, ripartiamo per arrivare al Bar-Rifugio Pian Cavallaro. Anche qui dal laghetto al rifugio la salita è impegnativa. Vi suggerisco di salire dalla strada bianca invece che dallo stretto sentiero che parte dal laghetto.

Qui siamo a 1880 metri e per raggiungere la vetta, dove è presente un’installazione meteorologica militare e una piccola chiesetta, dobbiamo salire ancora circa 300 metri di dislivello positivo.
Ci sono 3 modi per arrivare alla vetta:

Il primo è percorrere la direttissima, un sentiero ripido che sale a zig zag fino alla sommità che noi percorreremo con non poche difficoltà al ritorno per riscendere. 

Il secondo è quello di prendere il percorso più dolce, che aggira la montagna salendo di quota lentamente e che attraversa Pian Cavallaro.

Il terzo, ovvero quello che abbiamo scelto noi è percorrere il Sentiero dell’Ambiente (chiamato anche Sentiero dell’Atmosfera), impegnativo si ma sicuro e adatto a tutti. Anche questo come il primo si trova dietro al rifugio

Dopo ben 2 ore e 40 minuti giungiamo sulla vetta del Monte Cimone, a 2165 m.s.m.l. dove si gode un panorama unico, indescrivibile!
Pranziamo qui comodamente seduti nelle scale della chiesetta dedicata alla Madonna che ogni anno, il 5 di agosto, è meta di tanti pellegrini. Il vento soffia forte ma in questo caldo giugno è ben accetto.

Nei giorni più limpidi si può vedere persino il Mar Tirreno e l’isola d’Elba, una gigantesca targa indica le direzioni n cui volgere lo sguardo per orientarsi.

Scendiamo dal percorso a zig zag, un po difficile viste le condizioni in cui si trova, ma che permette di arrivare velocemente al rifugio di Pian Cavallaro.

Noi proseguiamo verso il Lago Ninfa, ma non lo raggiungiamo, vogliamo visitare il Giardino Esperia Club Alpino Italiano che si trova al Passo del Lupo direzione che seguiamo fin dal Bar-Rifugio Pian Cavallaro. Si tratta del sentiero 449 che ha anche una variante per escursionisti esperti che almeno noi evitiamo.

Il sentiero numero 6 ci porta al giardino che vi suggeriamo di visitare. È ben tenuto e molto interessante grazie a delle targhe che spiegano tutte le tipologie di piante e fiori presenti. Un’enciclopedia a cielo aperto.

Finita la visita, che ha richiesto una mezz’ora, lasciamo una donazione e ripartiamo scendendo fino a Le Polle dove concludiamo la giornata dopo quasi 17 chilometri e 971 metri di dislivello positivo!


Le Polle, Pian Cavallaro e ritorno

Partenza da Le Polle, anche in questo caso e salita verso la vetta del Monte Cimone, anche se non arriveremo sulla cima. Il nostro obiettivo è raggiungere Pian Cavallaro e riascendere dal Lago di terzo.

La salita anche in questo caso è decisamente impegnativa; invece di salire dalla destra del Lago delle Polle, come fatto nel precedente percorso, saliamo tenendo alla nostra destra l’impianto di risalita difronte al ristorante La tana del lupo e affrontando dove possibile il percorso che attraversa le aree in ombra a zig zag.

Giungiamo dopo una bella risalita di circa 400 metri di dislivello nei pressi della seggiovia, ma evitando l’ultimo tratto in salita che porta alla struttura, giriamo a destra e saliamo sfruttando il sentiero che riporta a Le Polle, ovviamente al bivio successivo giriamo a sinistra salendo verso Pian Cavallaro, indicato nel cartello CAI.

La salita da qui è gradevole e immersa tra i mirtilli, uno spettacolo unico!

Arrivati a Pian Cavallaro giriamo a sinistra per percorrere la piana e giungere nei pressi del rifugio, andando a destra giungerete alla vetta del Monte Cimone percorrendo il sentiero più semplice di cui abbiamo parlato nel precedente percorso.

Pranziamo all’ombra della scultura posta difronte alla seggiovia quadriposto per poi scendere verso il piccolo lago dove prendiamo il sentiero a sinistra che scende, seguendo in parte le piste da sci, verso Le Polle dove concludiamo questa ennesima spettacolare giornata di trekking.


Roberto Rossi

ROBERTO ROSSI (Arezzo 1971) si diploma in elettronica nel 1990, ma fin da subito manifesta il suo interesse per la fotografia ed i viaggi, anche grazie al papà fotografo ed a tanti amici viaggiatori.
"Ricordo ancora quando da piccolo mi recavo nell'agenzia viaggi del mio paese a prendere le brochure appena arrivate, mi bastava aprirne una per iniziare a viaggiare con la mente. Poi per fortuna all'eta di 16 anni il mio primo viaggi in Marocco, da li un susseguirsi di emozioni ed avventure in tutto il mondo."

Roberto ha sempre dimostrato un'attrazione particolare per gli USA, nazione che conosce profondamente, dalle grandi città dell'est, una su tutte New York City, ai grandi parchi dell'Ovest, non ultima la strada che lo ha cambiato per sempre, la Route 66, per la quale pubblica la sua prima opera "Route 66 il mito Americano" - edizioni Amazon, nel 2017.
Artista, viaggiatore, motociclista, tutte passioni che esprime nel suo blog Vegani in Viaggio e nelle pubblicazioni ricche di foto e curiosità, ma sempre essenziali ed estremamente efficaci, niente di superfluo, tutto pensato per aiutare il viaggiatore.
Vegano da molti anni, amante della Natura e degli animali, ha un amore particolare per i gatti con cui condivide da sempre la sua vita.

Nel 2021 è diventato USA AMBASSADOR, specialista of the United States of America, un riconoscimento prezioso di Visit USA Italia.

La passione per la fotografia, i viaggi e la grafica (sua principale attività), regalano un mix sempre attento e funzionale in ogni opera realizzata, Roberto ama chiudere spesso i suoi racconti scritti o narrati con una frase che esprime tutta la sua passione per la vita e le avventure in giro per il mondo:
"Buon viaggio ovunque la vita vi porti!"

Potrebbe piacerti anche...

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
Vegani in Viaggio

GRATIS
VISUALIZZA