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Ogni volta che muore un essere vivente è una tragedia, sopratutto per i famigliari e gli amici della vittima.

Mi riferisco ovviamente al ventinovenne morto in Trentino a seguito di un attacco di un orso, evento tragico non ancora chiaro al 100%.

Con mia moglie frequentiamo boschi e parchi naturali per fare trekking e camminate da anni, consapevoli dei rischi.

Gli orsi sono stati reintrodotti in Trentino negli anni ’80 con fondi europei (progetto Life Ursus), che dovevano secondo me servire anche per educare chi si avventura nei boschi, la conoscenza è fondamentale per sapere come comportarsi in caso di incontro con plantigradi e altri animali che vivono li e che condividono con noi quella che è la loro terra, la loro casa, inconsapevoli dei confini disegnati dall’uomo, la Natura non ha confini, ricordiamocelo. Condividiamo gli stessi spazi.

La situazione in Italia

Dagli anni ’80 ad oggi, in Italia, si è verificato un solo incidente mortale e adesso si pretende l’uccisione dell’orso che ha commesso il fatto, mi chiedo come si possa capire quale sia tra tutti quelli che vivono li, attendo informazioni su questo.

Ma riguardo a chi spara nel boschi, cosa vogliamo e possiamo fare?
Nulla!

Riguardo alla totale assenza di informazioni su come comportarsi in caso di incontro con animali selvatici, cosa vogliamo fare?
Boh!

La famiglia del ragazzo è sconvolta e chiede giustizia, lo capisco perfettamente, ma ho paura che tutti stiano puntando il dito nella direzione sbagliata; verso l’orso e non verso chi aveva ed ha la responsabilità di fare informazione e controllo, è più semplice deviare lo sguardo verso “l’animale aggressivo”.

Ci sono tanti esempi al mondo dove la coabitazione funziona, anche in Italia ce ne sono, non dimentichiamoci nel nostro paese è vietata la vendita dello spray al peperoncino specifico per gli orsi e altri grossi animali, sempre da usare come ultima possibilità ovviamente, ma magari poteva salvare la vita al runner.

Mi dispiace per Andrea Papi, mi dispiace per la sua famiglia e mi dispiace anche per gli orsi.

Come al solito nel nostro paese si agisce solo quando avviene l’irreparabile e lo si fa dimenticandoci oltre 30 anni di coabitazione senza incidenti mortali, abbiamo la memoria corta purtroppo.

Adesso chi doveva controllare ma sopratutto informare si troverà sulla coscienza come minimo due vite, tutti e due esseri viventi, tutti e due aventi diritto ad essere li in quel momento.

E i cacciatori?

Lo scorso anno per incidenti di caccia sono morte 13 persone, dati ufficiali!!!
Non è raro infatti incontrarli nei boschi, sparano a qualsiasi cosa che si mova, non è una novità e li ho visti con i miei occhi.
Che differenza fa con il povero Andrea ucciso dall’orso?

Come comportarci in caso di incontro con un orso

La prima volta che sono stato a Yellowstone ho notato cartelli in ogni dove con istruzioni e raccomandazioni su come comportarsi in caso di incontro con gli animali selvatici, in Italia non li ho mai trovati, magari qualche soldo avuto dalla comunità europa poteva essere investito per questi cartelli.

Importante NON CORRERE, NON SCAPPARE

Fa paura a tutti incontrare un orso, ma anche lui ha paura di noi, ricordiamocelo e valutiamo bene cosa fare.

A Yellowstone gli orsi sono anche mappati e controllati, i ranger sanno dove si trovano e spesso chiudono l’area se ci sono piccoli insieme alla mamma, in Trentino non sanno neanche quanti orsi ci sono, se pensate che Yellowstone sia un piccolo parco vi sbagliate, è grande quanto l’Umbria. Succedono incidenti anche qui, non è che non succedano, ma se si seguono le indicazioni è quasi impossibile rischiare la vita, dal 1872 a oggi sono morte 8 persone nel parco a causa di aggressioni di orsi, mentre 22 sono le persone morte cadendo nelle acque acide del parco.

Importante FARSI SENTIRE E VEDERE

Tra i suggerimenti più importanti, oltre a quello di non correre o scappare, c’è quello di farsi sentire e qui ci vengono in aiuto dei campanelli che si possono attaccare allo zaino e che vengono suggeriti anche dai ranger del parco degli orsi in Alaska, il Katmai National Park & Preserve, dove turisti e orsi convivono da anni.

Si può acquistare a pochi euro e insieme allo spray per piccoli animali, vedi cani o similari, dovrebbe essere portato sempre con se quando ci si avventura in natura.

È quindi importante e vitale seguire alcune indicazioni come suggerito dal National Park Service

Se l’orso è lontano

Se un orso non ti vede ed è lontano, tieniti fuori dalla sua vista e devia il più possibile dietro e sottovento all’orso. Se invece ti vede, ritirati lentamente e lascia l’area. Cammina lentamente meglio se controvento per lasciare che il tuo odore raggiunga l’orso. Indipendentemente dalla distanza, non avvicinarti mai all’orso. Se un orso si alza su due zampe, probabilmente sta cercando di raccogliere informazioni su di te piuttosto che essere aggressivo. Niente panico: indietreggia lentamente.

Se vieni sorpreso da un orso

Se l’orso fa schioccare i denti, sporge le labbra, sbuffa, abbaia o schiaffeggia il terreno con le zampe, ti avverte che sei troppo vicino e lo stai innervosendo. Presta attenzione a questo avvertimento e indietreggia lentamente. Non cadere a terra e “non fare il morto“. Non correre, non urlare o fare movimenti bruschi: potresti spaventare l’orso. La corsa può innescare una risposta di inseguimento nell’orso e non puoi correre più veloce di un orso. Gli orsi sono abituati a seguire continuamente piccole o grandi prede che corrono e scappano. Quindi non assimiliamo il nostro comportamento alle loro prede.

Mettere lentamente la distanza tra te e l’orso può disinnescare la situazione. Se lo hai. estrai lo spray per orsi dalla fondina o dallo zaino (non devi però tenerlo dentro, deve essere a portata di mano, se fai movimenti strani l’orso potrebbe infastidirsi), rimuovi la linguetta di sicurezza e preparati a usarlo se l’orso carica.

Nella maggior parte dei casi, arrampicarsi su un albero è una decisione sbagliata. Anche gli orsi possono arrampicarsi sugli alberi (specialmente se c’è qualcosa sull’albero che l’orso vuole). Correre verso un albero o arrampicarsi freneticamente su un albero può provocare l’inseguimento di un orso. Le persone sono state tirate giù dagli alberi prima che potessero salire abbastanza in alto da scappare.

Inoltre, quando è stata l’ultima volta che ti sei arrampicato su un albero?
Probabilmente è più difficile di quanto ricordi.

Se vieni caricato da un orso

Se un orso ti carica dopo un incontro a sorpresa, rimani fermo e mantieni la posizione. Il più delle volte, è probabile che l’orso interrompa la carica o viri via. Se corri, è probabile che inneschi una risposta di inseguimento da parte dell’orso. Se hai uno spray per orsi, questo è il momento di usarlo. Inizia a spruzzare l’orso in carica quando è a circa 15/20 metri di distanza o meno.

Se l’orso continua a caricare, è importante non cadere a terra e “fingere di essere morto” fino a quando l’orso non entra in contatto con il tuo corpo, o un secondo prima che l’orso ti sia addosso.
Quindi gettati a terra; tieni lo zaino per proteggere la schiena. Sdraiati sullo stomaco e stringi le mani sulla parte posteriore del collo con i gomiti che proteggono i lati del viso. Resta fermo e resta in silenzio per convincere l’orso che non sei una minaccia.

Dopo che l’orso se ne sarà andato, aspetta diversi minuti prima di muoverti. Ascolta e guardati intorno con cautela prima di alzarti per assicurarti che l’orso non sia più nelle vicinanze. Se l’orso è sparito, alzati e cammina, non correre, fuori dall’area. Ricorda, una mamma orsa ha bisogno di tempo per raccogliere i suoi cuccioli che potrebbero essersi arrampicati sugli alberi o nascosti nella boscaglia vicina. Se ti alzi troppo presto, potrebbe attaccare di nuovo.

Durante un incontro a sorpresa in cui l’orso sta reagendo sulla difensiva, non dovresti contrattaccare. Contrattaccare non farà che prolungare l’attacco e probabilmente provocherà lesioni più gravi.

Se l’orso si rivela solo curioso

A differenza di un orso difensivo che carica con la testa bassa e le orecchie all’indietro, un orso curioso o predatore può avvicinarsi lentamente ma con insistenza con la testa alta e le orecchie erette. Di solito non minaccia con atteggiamenti come sbuffare, soffiare, abbaiare, schioccare la mascella, caricare saltellando, schiaffeggiare a terra o caricare.

Se vieni avvicinato da un orso curioso o predatore, prendi le tue cose, in particolare il cibo, e spostati al sicuro in un’auto o in un edificio se possibile. Non correre.

Se la ritirata non è un’opzione, raggruppati con altre persone, potrebbe ritirarsi una volta che si rende conto che sei umano e non a solo. Se hai uno spray per orsi, preparati a usarlo. Se l’orso si muove lentamente, dovrai aspettare che si trovi a una decina di metri di distanza prima di usarlo.

Spero che queste informazioni, diffuse dal National Park Service, non servano mai a nessuno, ma nel caso meglio essere informati per avere maggiore consapevolezza e possibilità di cavarsela con un solo spavento e una storia da raccontare.

Roberto Rossi

ROBERTO ROSSI (Arezzo 1971) si diploma in elettronica nel 1990, ma fin da subito manifesta il suo interesse per la fotografia ed i viaggi, anche grazie al papà fotografo ed a tanti amici viaggiatori.
"Ricordo ancora quando da piccolo mi recavo nell'agenzia viaggi del mio paese a prendere le brochure appena arrivate, mi bastava aprirne una per iniziare a viaggiare con la mente. Poi per fortuna all'eta di 16 anni il mio primo viaggi in Marocco, da li un susseguirsi di emozioni ed avventure in tutto il mondo."

Roberto ha sempre dimostrato un'attrazione particolare per gli USA, nazione che conosce profondamente, dalle grandi città dell'est, una su tutte New York City, ai grandi parchi dell'Ovest, non ultima la strada che lo ha cambiato per sempre, la Route 66, per la quale pubblica la sua prima opera "Route 66 il mito Americano" - edizioni Amazon, nel 2017.
Artista, viaggiatore, motociclista, tutte passioni che esprime nel suo blog Vegani in Viaggio e nelle pubblicazioni ricche di foto e curiosità, ma sempre essenziali ed estremamente efficaci, niente di superfluo, tutto pensato per aiutare il viaggiatore.
Vegano da molti anni, amante della Natura e degli animali, ha un amore particolare per i gatti con cui condivide da sempre la sua vita.

Nel 2021 è diventato USA AMBASSADOR, specialista of the United States of America, un riconoscimento prezioso di Visit USA Italia.

La passione per la fotografia, i viaggi e la grafica (sua principale attività), regalano un mix sempre attento e funzionale in ogni opera realizzata, Roberto ama chiudere spesso i suoi racconti scritti o narrati con una frase che esprime tutta la sua passione per la vita e le avventure in giro per il mondo:
"Buon viaggio ovunque la vita vi porti!"

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