
“Welcome to Erick, Oklahoma – The Redneck Capital of the World.”
Questa scritta a grandi lettere rosse campeggia sopra l’ingresso del Sandhills Curiosity Shop, uno dei luoghi più assurdi, divertenti e autentici di tutta la Route 66. E credetemi: non è una trovata pubblicitaria. Qui siamo davvero nel cuore pulsante di un’America folkloristica, surreale e assolutamente indimenticabile.
Erick è una piccola cittadina nella parte occidentale dell’Oklahoma, penultima tappa sulla Mother Road prima del confine con il Texas. Conta poco più di mille abitanti e, a prima vista, potrebbe sembrare uno di quei luoghi dimenticati dal tempo, con strade tranquille, qualche edificio sbiadito dal sole e un’atmosfera sospesa.
Eppure, per chi viaggia lungo la Route 66, Erick è una meta da non perdere.
Indice
Un po’ di storia (e di musica)
Fondata nel 1901, Erick ha vissuto momenti difficili durante gli anni della Dust Bowl negli anni ’30. Come tante altre cittadine della zona, ha trovato un po’ di vitalità grazie al passaggio della Route 66, che ha portato motel, stazioni di servizio, diner e viaggiatori di ogni tipo. Ma con la costruzione dell’autostrada interstatale e il conseguente declino della 66 negli anni ’70, anche Erick è tornata lentamente nel silenzio.
Tuttavia, c’è una figura leggendaria legata a questa cittadina: Roger Miller, icona della musica country, autore del celebre brano “King of the Road”. È cresciuto proprio qui, e oggi a lui è dedicato un piccolo museo locale.
Ma il vero protagonista di questa storia è un altro: Harley Russell.
Il Sandhills Curiosity Shop: follia, musica e memoria
Insieme alla moglie Annabelle, Harley ha dato vita a uno dei luoghi più strambi e affascinanti di tutta la Route 66. Circa 15 anni fa hanno trasformato un vecchio macello nel Sandhills Curiosity Shop, una sorta di museo del bizzarro, colmo di oggetti d’epoca, vinili, insegne, poster, libri, fotografie e chincaglierie di ogni tipo.
Un vero paradiso per gli appassionati della Mother Road. Ma la vera magia avviene quando Harley prende in mano la chitarra.

Con Annabelle formavano il duo “The Mediocre Music Makers” – un nome ironico, perché la loro performance era tutto fuorché mediocre. Vestiti in modo eccentrico, con salopette scolorite, camicie a righe e cappelli fuori misura, si esibivano per i turisti raccontando storie, cantando e creando un’esperienza unica, fatta di risate, emozioni e spontaneità.
Dopo la scomparsa di Annabelle nel 2014, Harley ha continuato da solo. E ancora oggi, quando si apre quella porta (quando è in zona), può capitare di essere accolti da lui con un’energia travolgente, magari a petto nudo e con la sua iconica salopette, pronto a offrirvi una performance privata.


La mia esperienza
Anche noi ci siamo fermati. All’inizio, la porta del Curiosity Shop era chiusa. Un po’ delusi, abbiamo cominciato a gironzolare intorno, facendo qualche foto all’esterno. E poi, all’improvviso, eccolo: Harley spunta come uscito da un film, ci saluta con entusiasmo e ci invita ad entrare.
La scena è surreale. Tra montagne di oggetti vintage e memorabilia polverosi, ci chiede da dove veniamo. “Germany?” – esclama. “Great!”
(Forse è l’accento…) 😄

Poi imbraccia la chitarra e parte con la sua celebre “Get Your Kicks on Route 66”. Un’esibizione tutta per noi, con battute, risate e una carica travolgente. Ellen, la mia compagna di viaggio, viene coinvolta nella performance; io filmo tutto, nascosto dietro la videocamera. È un momento autentico, folle e irripetibile.
Un’icona della Route 66
Harley è la Route 66. Genuino, eccentrico, verace. A volte usa un linguaggio un po’ colorito, ma è parte del personaggio. Un “redneck” con il cuore grande, che ha fatto della sua vita e del suo negozio una tappa obbligata per chiunque percorra la Mother Road.
📌 Se passate da queste parti, fermatevi a Erick. Cercate il Sandhills Curiosity Shop. E se siete fortunati, Harley vi aprirà la porta con un sorriso, pronto a regalarvi un piccolo show che resterà nei vostri ricordi per sempre.

🎸 Get your kicks on Route 66…
Quante volte l’avrà cantata, Harley? Impossibile dirlo. Ma ogni volta è unica. E ogni volta, fa scattare quella scintilla che rende la Route 66 qualcosa di più di una semplice strada: una leggenda vivente.